Artisti, artigiani, architetti, produttori

Pescia (PT) , 1875 - Firenze (FI) , 1933
scultore

Nato a Pescia nel 1875, Andreotti dall'età di otto sino ai diciassette anni lavorò in una officina di fabbro, poi a Lucca incontrò Alfredo Caselli e il poeta Giovanni Pascoli, che lo iniziarono agli interessi artistici e culturali. Uno zio gli trovò lavoro a Palermo, presso la Libreria Landron, e lì fu assunto come illustratore del settimanale socialista "La battaglia". Deluso dagli ambienti isolani, fece ritorno in Toscana, a Firenze, ove proseguì l'attività d'illustratore, caricaturista, ceramista. Partito per Milano, lì iniziò a dedicarsi alla scultura di piccole dimensioni. Fu aiutato e sostenuto dal mercante d'arte Grubicy, che capì il suo talento e lo portò alla Biennale di Venezia (1907) e, successivamente, a Parigi. Il soggiorno parigino fu importante, gli permise di sprovincializzarsi e acquisire nuove competenze tecniche. Con lo scoppio della prima guerra mondiale, dovette rientrare in Italia.
Strinse una profonda e proficua amicizia con il critico Ugo Ojetti, che lo introdusse nei maggiori centri artistici del nord Italia. Nel 1921 partecipa alla mostra organizzata da Ojetti, alla Galleria Pesaro di Milano.
Nel 1922, ricevette la prima commissione di grandi dimensioni (il monumento ai caduti di Roncade), seguiranno i lavori ai monumenti di Saronno, alla Basilica di S. Croce a Firenze, all'Arco della Vittoria di Bolzano. Tra il 1928 e il 1930, lavora presso la "Richard-Ginori". Nel 1932 espone alla XVIII Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia.
Gli ultimi anni della sua vita li trascorse a Firenze, dove fu animatore dell'ambiente culturale cittadino. E' sepolto nel camposanto monumentale di S. Miniato al Monte. Negli anni '80 del Novecento, Pescia acquisì un notevole quantitativo di gessi del suo concittadino, che gli erano serviti come base delle sue opere. Essi costituiscono la Gipsoteca Libero Andreotti, allestita nei locali dell'antico Palazzo Comunale.





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