Artisti, artigiani, architetti, produttori

Arco (TN) , 1858 - Schafberg (CH) , 1899
pittore

Giovanni Segatini (sarà Giovanni a modificare il suo cognome in Segantini) nasce ad Arco il 15 gennaio 1858 in una piccola casa, ex sede dei gabellieri, nei pressi del fiume Sarca. Viste le notevoli ristrettezze economiche della famiglia Segatini, il municipio di Trento è costretto a versare alla stessa sussidi, servendosi dell'arciprete di Arco. La madre Margherita, già di salute cagionevole, soffre nel dare alla luce Giovanni e non si riprenderà più. Il padre nell'intento di cambiare la propria triste condizione di vita, prende con sé i figli maggiori e se ne va a Verona e poi a Milano. Margherita resta sola ad Arco con il figlioletto. Alla morte della madre (37 anni) Giovanni Segantini (7 anni) raggiunge la sorellastra Irene a Milano. Ad appena 12 anni (9 Dicembre 1970) viene arrestato, processato e per lui si aprono le porte del riformatorio Marchiondi. Egli firma il registro d'ingresso con un segno di croce e diventa allievo calzolaio. Forse fu proprio lì che Giovanni Segantini svelò a chi gli era umanamente più vicino le sue grandi doti artistiche. Nel 1873, il fratellastro Napoleone, che aveva aperto un negozio con annesso laboratorio fotografico a Borgo Valsugana, si mette in contatto con la sorella Irene ed avvia le pratiche per ottenere il suo affidamento. Giovanni Segantini torna quindi in Trentino. Il suo soggiorno nella vallata trentina dura fino al settembre del 1875; alla soglia dei diciotto anni gli viene "in mente di abbandonare i buoni contadini e rintracciare la sorella". Presso Irene, a Milano, trova un domicilio; poi diventa apprendista nella bottega di un decoratore, Luigi Tettamanzi e la sera frequenta i corsi dell'accademia di Brera. Così realizza i primi quadri ed ottiene alcuni importanti riconoscimenti; con il dipinto "Il coro di Sant'Antonio" (realizzato sopra la tela di un paracamino) viene premiato a Brera, nel 1879. Ma le medaglie non danno di che vivere ed allora egli si presenta al riformatorio Marchiondi ottenendo un incarico per insegnare geometria ai giovani alunni e consegna in deposito tre medaglie; in cambio riceve venti lire dall'economo del riformatorio. Di lui si accorge Vittore Grubicy pittore e mercante d'arte il quale diventa una presenza importante nella vita di Giovanni Segantini, sarà infatti la sua guida ed il suo tutore. Nasce poi la felice unione con Luigia Bugatti, chiamata dal maestro, Bice. La ricerca di sempre nuovi paesaggi, di occasioni pittoriche spingono Giovanni Segantini verso il verde sereno della Brianza. Egli abita a Pusiano, poi a Carella e a Cornano. Nascono i figli Gottardo (1882) ed Alberto (1883). All'Esposizione internazionale di Amsterdam gli viene assegnata la medaglia d'oro per la prima versione del dipinto "Ave Maria a trasbordo". Nel marzo del 1885 nasce il figlio Mario e nello stesso anno Giovanni Segantini realizza quello che rimarrà forse il suo quadro più conosciuto "Alla stanga". Con questo dipinto, Giovanni Segantini ottiene un nuovo riconoscimento all'Esposizione universale di Amsterdam. Nel 1888, esposto a Bologna, il quadro verrà acquistato dal governo italiano per la somma di Lire 18.000. La partecipazione di opere di Giovanni Segantini ad esposizioni internazionali a Londra e a Parigi accrescono la sua fama e la considerazione dei critici. Muore nel 1899, sul monte Schafberg, in una baita, di peritonite.

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