Artisti, artigiani, architetti, produttori

Monza (MB) , 1840 - Milano (MI) , 1904
pittore

Figlio dell'insegnante di disegno e modesto pittore Giosuè e di Luigia Meani, compiuti gli studi tecnici, s'iscrive nel 1856 all'Accademia di Brera di Milano dove è allievo di Schmidt, Bisi, Zimmermann, Sogni e del direttore Giuseppe Bertini, avendo per compagni di corso Federico Faruffini, Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni e Filippo Carcano con i quali dividerà per qualche anno lo studio milanese in via San Primo. Partecipa alla guerra di indipendenza del 1859. I suoi primi quadri appartengono al filone romantico, sulla scorta delle indicazioni del Bertini. Finisce gli studi nel 1864 e ottiene la commissione della Comunione di San Luigi per la parrocchiale di Sant'Albino, presso Monza. Si volge alla rappresentazione naturalistica nell'ambito del gusto narrativo dei fratelli Induno in opere quali Una lezione di canto corale, La vigilia della sagra, 1864, Lo sparecchio dell'altare, 1865, che attirano l'attenzione dei critici sulla sua pittura, ma con Cleopatra e La Signora di Monza, del 1865, ricade nel genere melodrammatico del dipinto romantico pseudo storico. Nel 1867 vince con L'ombra di Samuele appare a Saul il pensionato Oggioni, che gli finanzia due anni di soggiorno a Venezia, dove studia la pittura del Settecento, a Roma e a Parigi, dove è impressionato dalla pittura di Meissonier e Fortuny. Nel 1869 torna a Milano dove presenta I fratelli sono al campo, a Brera, in cui, rappresentando alcune giovani donne enfaticamente prostrate in preghiera per la salvezza dei fratelli combattenti nella III Guerra d'Indipendenza, unisce il verismo dell'immagine alla retorica del sentimento patriottico e religioso, riscuotendo grande successo presso la borghesia milanese. Consigliere dal 1871 dell'Accademia di Brera, nel 1877 vince il Premio Principe Umberto. Sempre del 1877 è il ciclo di affreschi nella Villa Giovanelli a Lonigo, presso Vicenza, dal 1883 al 1884 la decorazione della saletta reale della Stazione ferroviaria di Monza con Il genio dei Savoia e del 1885 le decorazioni di palazzo Turati a Milano. In ripetuti viaggi a Venezia produce vedute lagunari che gli procurano grande popolarità, tanto da rifare numerose versioni di una delle sue tele di maggior successo, La laguna in burrasca, 1879, nel Museo Godi Valmarana di Lugo Vicentino. E' ammirato dai contemporanei Antonio Fontanesi e Domenico Morelli che considerano di straordinaria modernità la sua pittura; la tela La parola di Dio del 1887 mostra l'ausilio della fotografia nella sua pittura e con Le lavandaie, del 1894, da' il suo contributo alla rappresentazione della vita degli "umili". Dopo una breve attività di consigliere comunale a Milano e aver tentato invano di ottenere una cattedra di insegnante all'Accademia di Belle Arti di Torino, nel 1890 dipinge a Gignese, sopra il Lago Maggiore, una serie di vedute alpine, che sono un omaggio al naturalismo lombardo. Allo stesso anno appartengono una serie di vedute di Milano, come Milano sotto la neve, Periferia milanese lungo il Naviglio e Cavalcando, un tramonto sulla darsena di Porta Ticinese.
Si dedica anche all'acquaforte e nel 1896 è premiato al Concorso della Calcografia Nazionale. Nel 1898 è nominato insegnante e direttore dell'Accademia Cignaroli di Verona ma una malattia insorta nel dicembre 1899 lo costringe a ritornare a Monza e ad abbandonare la pittura.

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