Artisti, artigiani, architetti, produttori

Faenza (RA) , 1818/10/02 - Faenza (RA) , 1892/06/07
ceramista

Nacque a Faenza nella parrocchia di Sant'Agostino, Rione Verde, al n. 152 di via Domizia, ora corso Matteotti, da Vincenzo e Marianna Cantagalli. Il padre aveva una stamperia e calcografia sotto il loggiato del Palazzo dei Conti Zauli Naldi, ambiente che divenne il luogo di incontro del Cenacolo Marabini. Angelo fu allievo di Giuseppe Marri alla Scuola di Disegno e Incisione, ove dimostrò qualità spiccatissime sia nel disegno sia nell'incisione che coltivò fino ad acquisire una tecnica eccellente. La sua aspirazione alla pittura non era condivisa dal padre che lo voleva a lavorare con sè e pensò di accasarlo nel 1839 con la ravennate Odilia Holzem, figlia di un capitano austriaco. Dal matrimonio nacquero due figli. Angelo proseguì quindi la sua attività di incisore dedicandosi però nel poco tempo libero al disegno e all'acquarello e, anche se col bulino realizzava finissime stampe, non riusciva a rinunciare al sogno del pennello. A Gaspare Lama (1849-1903) pittore autodidatta di piatti policromi, entrato con Giuseppe Calzi un giorno nella stamperia, Marabini, vistene le opere, chiese di portargli i colori per mettersi alla prova. Le indubbie qualità pittoriche di Marabini vinsero le difficoltà incontrate a causa dell'inesperienza. In mancanza di un forno proprio faceva cuocere i suoi pezzi in diverse fornaci faentine: la Camangi, come Gulmanelli, l'Ancarani, come Gulmanelli e Bellegnhi, la Trerè e le fornaci della Società Cooperativa di Giuseppe Gorini a Forlì. Aveva cinquattasette anni quando nel 1875 partecipò all'Esposizione Industriale e Artistica di Faenza con grande successo. Partecipò a diverse Esposizioni Nazionali, a quella Universale di Milano nel 1881 ottenendo una medaglia di bronzo. Dipingeva scene mitologiche, arcadiche, popolate di ninfe e satiri, ricche di fonti perenni e boschi lussureggianti, oppure religiose e cavalleresche. Si ispirava anche alla grande pittura oltre a ritrarre i personaggi patriottici del tempo.
Lavorava in casa, non fu mai dipendente di botteghe faentine, pur eseguendo opere anche su loro commissione.
Altra occasione espositiva a Faenza nel 1885 fu l'Esposizione di Belle Arti e di Arte Applicata all'industria realizzata dal Circolo Artistico della Città, cui seguì nel 1886 la consegna di una Medaglia d'oro del Ministero dell'industria e del Commercio. Partecipò all'Esposizione di Bologna del 1888 soprattutto con ritratti.

La pittura su maiolica a Faenza nel secondo Ottocento, (a cura di) Santa Cortesi, presentazione di Carmen Ravanelli Guidotti, Faenza, Casanova, 2002, pp. 129-142.

Angelo Marabini mago del pennello e della miniatura, Stefano Dirani, Faenza, Monte di Credito su Pegno e Cassa di Risparmio, 1988.

Per Angelo Marabini morto il 7 giugno 1892, (a cura di) Giuseppe Brunetti, Faenza : Tipografia sociale, 1892.

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