Artisti, artigiani, architetti, produttori

Faenza (RA) , 1804/02/16 - Faenza (RA) , 1879/01/11
pittore/ ceramista

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Fu avviato ai primi studi d'arte a Faenza in scuole private. Nel 1822, andò a Bologna dall'incisore Rosaspina presentato da una lettera di Dionigi Strocchi. A Faenza lavorò per un breve periodo presso la manifattura ceramica dei conti Ferniani. Studiò l'antico, coltivò la pittura di tema soprattutto storico e biblico e si dedicò anche all'acquaforte. Nel 1851 assume poi l'insegnamento di Figura e Ornato e la direzione della Scuola Comunale di Disegno e di Pittura a Faenza. Fino al 1864, anno in cui abbandonò l'attività didattica e la direzione della scuola, svolse un magistero efficace, ricco di iniziative.
Nel 1857 fu nella commissione incaricata di organizzare i festeggiamenti per la visita di Pio IX del 5 giugno1957. L'interesse per la ceramica, a partire almeno dal 1862, fu l'impegnativa scelta che lo indusse a por fine almeno dal 1864 all'insegnamento e alla direzione della scuola per l'esclusiva dedizione alla maiolica. Ricominciò a lavorare nella Manifattura Ferniani fino alla fine del 1869. Si impegnò nella sperimentazione ceramica per esaltare la pittura su maiolica e spetta a lui il merito del rinnovamento e dell'elevazione della qualità artistica e tecnica della ceramica nel secondo Ottocento a Faenza.
Si affermò per la sua qualità artistica nelle esposizioni internazionali e italiane di Forlì e Milano nel 1871, di Vienna e Firenze nel 1873, di Faenza del 1875, di Filadelfia del 1876, di Napoli del 1877, fino al parziale insuccesso di Parigi del 1878 che tanto lo amareggiò.
Le sue prime prove volte al conseguimento di miglioramenti tecnici si svolsero nella piccola fornace costruita nel 1864 vicino alla villetta, edificata su progetto del Tomba, di sua proprietà nello Stradello dei Cappuccini.
Si trattava della società "A. Farina & C." costituita nel 1872 in via dei Cappuccini grazie alla collaborazione fra Mylius e parecchi faentini generosi quali Giuseppe Pasolini Zanelli, Francesco Zauli Naldi, Tommaso Gessi, Nino Tampieri, Paolo Acquaviva, Gaetano Carboni. E' dello stesso anno l'assegnazione a Farina della Croce di Cavaliere, per meriti artistici. Purtroppo ai riconoscimenti artistici non corrispose un buon successo economico - finanziario e, nonostante una sezione commerciale affiancata alle ceramiche d'arte, si dovette giungere allo sciolgimento della società per i ripetuti disavanzi, nel 1874. Nel 1877 Farina era tornato alla sua fornacetta per aprire una fabbrica di ceramiche artistiche "A. Farina e figlio" in Stradello Cappuccini, che chiuderà nel 1888, nove anni dopo la morte di Achille.

Achille Farina, il maestro del ritratto, (a cura di) Stefano Dirani, Faenza, Monte di credito su pegno e Cassa di risparmio di Faenza, 1987.

La pittura su maiolica a Faenza nel secondo Ottocento, (a cura di) Santa Cortesi, presentazione di Carmen Ravanelli Guidotti, Faenza, S. Casanova, 2002.

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