conchiglia
sec. XIX
Il cordino libero alle estremità serviva per allacciare la cintura alla vita.
Questo oggetto fu donato al Museo del Convento da Padre Teglia una volta tornato in Italia dopo il lungo soggiorno in Papua Nuova Guinea. Circa le modalità di reperimento dell'oggetto, padre Teglia durante la visita al museo ha fornito una versione contrastante rispetto a quella riferita a Luca Villa in un precedente dialogo. Mentre infatti raccontava a Villa di averli acquistati o ricevuti in dono nel corso della sua permanenza, al museo ha raccontato di averli avuti in regalo, come ricordo, dagli aborigeni, al momento della sua partenza definitiva per l'Italia. Non è possibile attribuire all'oggetto un numero identificativo sicuro, in quanto nel catalogo stilato da Gianni Montanari sono indicate genericamente con i numeri 36, 37, 38, tre cinture di conchiglia senza però specificarne il genere.