Artisti, artigiani, architetti, produttori

Milano (MI) , 1891/11/18 - Milano (MI) , 1979/09/16
architetto/ designer

Giovanni Ponti, detto Gio, è stato un architetto e designer italiano. Nasce a Milano il 18 novembre 1891 da Enrico Ponti e Giovanna Rigone.
Dopo aver conseguito la maturità classica, nel 1913 si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dove terminerà gli studi solo nel 1921, qualche anno dopo la fine della prima Guerra Mondiale, essendo stato chiamato al fronte nel Genio Pontieri, con il grado di capitano, dal 1916 al 1918; consegue la medaglia di bronzo e croce di guerra.
Durante i primi anni della sua carriera si avvicina al gruppo dei “neoclassici milanesi” e, nel 1927, apre il suo primo studio a Milano, con gli architetti Mino Fiocchi ed Emilio Lancia.
Nel 1921 sposa Giulia Vimercati: avrà quattro figli (Lisa, Giovanna, Letizia e Giulio) e otto nipoti.
Questi anni sono cruciali per la sua formazione avendo modo di sviluppare un personale approccio alle tematiche della modernità e dell’abitazione.
Nel 1923, primo esordio pubblico alla prima Biennale delle Arti Decorative di Monza ed inizio delle partecipazioni organizzative alle successive Triennali di Monza e di Milano.
Allo stesso anno risalgono le prime sperimentazioni nel campo dell’arredo e dell’oggetto domestico, grazie alle committenze della ditta di ceramiche Richard Ginori (con cui collabora fino al 1938), per la quale progetta un rinnovamento della produzione.
A questi anni risalgono anche le prime sperimentazioni nel campo dell’architettura, tra cui la serie delle cosiddette “Case tipiche”, emblematicamente denominate “Domus”, dalle quali nasce l’idea di fondare, nel 1928, con Gianni Mazzocchi, la rivista Domus, come strumento di elaborazione e diffusione delle nuove idee progettuali in architettura, nel disegno di arredo e nelle arti decorative.
Dal 1936 al 1961 è professore di ruolo alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Tra il 1941 e il 1947, abbandona temporaneamente la direzione di Domus per realizzare l’incarico dell’editore Garzanti, di creare la rivista Stile per diffondere la nuova “cultura dell’abitare”. Nel 1948 ritorna a Domus, di cui sarà direttore fino al termine della sua vita.
Nel 1954 viene istituito il Premio Compasso d’Oro, nato da una sua idea, allo scopo di mettere in evidenza il valore e la qualità dei prodotti del design italiano.
Con la progettazione della “Casa-torre” Rasini ai Bastioni di Porta Venezia (Milano, 1933), si scioglie il sodalizio con Emilio Lancia e prende avvio una nuova collaborazione (1933-45) con l’ingegnere Antonio Fornaroli e l’architetto Eugenio Soncini, dalla quale nasceranno importanti progetti e realizzazioni: edifici scolastici (Scuola di Matematica alla Città universitaria di Roma, 1933-35; Facoltà di Lettere e Rettorato dell'Università di Padova, 1937-39), edifici per uffici (Palazzo Montecatini a Milano, 1936-38) ed edifici residenziali (Casa Marmont a Milano, 1934-36; Casa Laporte a Milano, 1935-36; Villa Donegani a Bordighera, Imperia 1940).
Nel 1952, in associazione con l’architetto Alberto Rosselli e l’ingegnere Antonio Fornaroli, costituisce lo studio Ponti-Fornaroli-Rosselli (1952-1976). Sono questi i decenni di massima notorietà, durante i quali vengono realizzate numerose opere in Italia e nel mondo. Tra queste si ricordano: l'Istituto Italiano di cultura a Stoccolma (1952-58), il Centro italo-brasiliano a San Paolo (1953), le Centrali elettriche Edison (1953-58), il Grattacielo Pirelli a Milano (1956-60), l'Auditorium del Time and Life Building a New York (1959), gli uffici per la Philips a Roma (1960), la sede della Cassa di Risparmio a Modena (1960-63), il Pakistan House Hotel a Islamabad (1962), la facciata dei grandi magazzini Shui-Hing a Hong Kong (1961-63), le facciate dei grandi magazzini Bijenkorf a Eindhoven (1966-69).
Negli ultimi anni della sua carriera, a quasi ottant’anni, realizza ancora opere di grande spessore quali la Cattedrale di Taranto (1964-70) e il Denver Art Museum (1970-72), prima di spegnersi nella sua abitazione di Milano (1979).

Premi e cariche:
1934: Premio per le Arti alI'Accademia d'Italia
1956: Gran Premio Nazionale Compasso d'Oro
1958: Kommendor av Kunigl. Vasaorden, Stoccolma
1968: Laurea Honoris Causa del Royal College of Art, Londra
1968: Medaglia d'Oro dell' Accademia di Architettura di Francia

1927: Membro del Consiglio della III Biennale, Monza
1930: Membro del Direttorio della IV Triennale, Monza
1933: Membro del Direttorio della V Triennale, Milano
1935: Membro del Consiglio Superiore delle Belle Arti
1936: Membro del Consiglio della VI Triennale, Milano
1940: Membro del Comitato Esecutivo della VII Triennale, Milano
1951: Membro della Giuria e del Consiglio della IX Triennale, Milano
1952-55: Membro della Commissione Edilizia di Milano
1961: Membro coordinatore della mostra nel Padiglione del Lavoro a Italia '61, Torino
1957-60: Presidente del Collegio Regionale degli Architetti, Milano

Membro corrispondente del Royal Institute of British Architects, Londra
Socio onorario dell ' American Institute of Architects, Washington
Membro della Fondation Europeenne de la Culture, Amsterdarn
Membro Consigliere del Praerniurn Erasmianum, Amsterdarn
Accademico Nazionale di San Luca, Roma
Cavaliere dell'Ordine di Mark Twain, Kirkwood, MO, USA
Ha tenuto, negli anni, conferenze nelle Facoltà di Architettura di:
Parigi, Delft, San Paolo, Atene, Ankara, Istanbul, Varsavia, Teheran, Praga, Madrid, Barcellona, Zurigo, Carachi, Caracas, Lisbona, Londra, Stoccolma, Brisbane, Tokyo, Dublino, Bruxelles, Bratislava. Ha preso parte a giurie internazionali per concorsi di architettura a Madrid, Carachi, Montreal, Barcellona, Ginevra, Baghdad, Bilbao, Lourdes, Darmstadt.

-Gio Ponti, il fascino della ceramica, (a cura di) Dario Matteoni, Cinisello Balsamo, Silvana, 2011.
-Graziella Roccella, Gio Ponti. Maestro della leggerezza. Colonia: Taschen, 2009.
-Fulvio Irace, Gio Ponti a Stoccolma. L'Istituto italiano di cultura "C.M. Lerici", Milano: Electa, 2007.
-Duccio Dogheria, "Gio ponti illustratore", in 'Charta', n. 78, 2005.
-Ugo La Pietra, Gio Ponti, Milano: Rizzoli Rcs, 1995
-Lisa Licitra Ponti, Gio Ponti. L’opera, Milano: Leonardo Editore, 1990
-Fabrizio Mautone, Gio Ponti. La committenza Fernandes, Electa Napoli, 2009.
-Daniel Sherer, “Gio Ponti: The Architectonics of Design,” catalogue essay for exhibition, Gio Ponti: A Metaphysical World, Queens Museum of Art, curated by Brian Kish, Feb 15-May 20 2001, 1-6.
-31° Concorso internazionale della ceramica d'arte contemporanea, Faenza, 22 luglio-7 ottobre 1973, Faenza, F.lli Lega, 1973, p. 142.

-F. Irace, Gio Ponti. La casa all’italiana, Electa, Milano 1988
-S. Benvenuto, Ponti Giovanni detto Giò, voce in Enciclopedia Italiana Treccani, V Appendice, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 1994
-Gio Ponti. L’arte si innamora dell’industria, a cura di U. La Petra, Electa, Milano 2009
-G. Ponti, Amate l’architettura, Rizzoli, Milano 2015
-F. Irace, Ponti Giovanni, voce in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, volume 84 Roma 2015
-Gio Ponti, Stile di, a cusa di C. Rostagni, Mondadori Electa, Milano 2016
-Gio Ponti: amare l'architettura, catalogo della mostra (MAXXI, Roma 2019) a cura di Maristella Casciato e Fulvio Irace, Roma-Firenze 2019
-Gio Ponti, https://<a href="http://www.domusweb.it/it/progettisti/gio-ponti.html";; rel="nofollow" title="Apri collegamento esterno"><a href="http://www.domusweb.it/it/progettisti/gio-ponti.html";; rel="nofollow" title="Apri collegamento esterno"><a href="http://www.domusweb.it/it/progettisti/gio-ponti.html"; rel="nofollow" title="Apri collegamento esterno">www.domusweb.it/it/progettisti/gio-ponti.html<;/a><;/a></a> consultato il 20/04/2020
Gio Ponti, il fascino della ceramica, (a cura di) Dario Matteoni, Cinisello Balsamo, Silvana, 2011.

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