Cultura delle Isole Filippine
bambù
china
cm 55,5 (a) 14 (d)
secc. XVII-XVIII
n. 3258
Faretra o astuccio in canna di bambù con coperchio (dello stesso materiale) ad incastro sulla canna sottostante. L'interno è grezzo. La superficie esterna è decorata con disegni pirografati e a china.

contenere frecce o altri oggetti
Le rappresentazioni pirografate possono essere divise in tre fasce sovrapposte. La prima in alto, inizia sotto il coperchio ed è delimitata da due linee parallele incise. Risulta composta da sei personaggi che, osservando l'oggetto in senso antiorario, sono: un uomo calvo con una lunga veste e lunga giacca a mo' di mantello, tiene nella mano sinistra un grande fiore che sembra offrire al suo vicino, un altro uomo con capelli lunghi e cappello rotondo a falda. Il soggetto è vestito all'europea con pantaloni a sbuffo che arrivano al ginocchio e una lunga giacca con fascia trasversale di pizzo e collo rotondo. Alle sue spalle un uomo di statura molto inferiore con pantaloni al ginocchio e camicia; ha i capelli corti e ricci, nella mano destra tiene un ombrello dal lungo manico, nella sinistra un bastone lungo e sottile, terminante da un lato a punta, dall'altro con un occhiello tondo. Segue un uomo nudo con in mano un grande arco e lunghi capelli, di fronte al quale sta un animale simile ad un bovino seguito da un altro uomo anch'esso nudo con i capelli lunghi ed ondulati. Nella mano sinistra era stata rappresentata una lancia dalla punta acuminata, in seguito cancellata, ma in parte ancora visibile La seconda fascia è occupata in gran parte da una iscrizione, realizzata con una punta più larga. Segue una scena di caccia ed una fascia a motivi floreali.

Come si ricava dall'iscrizione, fu inviata al "Museo de Bononia" dal Gesuita P. Pedro Murillo Velarde. Prima di entrare a far parte delle collezioni del Museo Civico medievale apparteneva alle Collezioni Universitarie.