Museo dell'Agricoltura e del Mondo Rurale
Corso Umberto I, 22
San Martino in Rio
[fiâsch]

strumenti e accessori
vetro soffiatura
paglia intreccio
corda intreccio
cm 31.5 (a) 15.5 (la)
diametro cavità ghiaccio 4.9,
profondità cavità ghiaccio 12.8,
diametro collo fiasco 2.8
sec. XIX fine - sec. XX inizio
n. 1703
Contenitore dal corpo sferico con un sottile collo cavo cilindrico terminante con bordo svasato verso l'esterno; beccuccio costituito da un prolungamento cavo e piegato verso il basso, che si restringe progressivamente; dalla parte opposta si apre, all'interno del corpo principale, una cavità ovoidale con apertura circolare. Rivestimento semisferico ad intreccio con base sporgente.

contenere liquidi (vino o acqua)
Si versa il liquido finché il livello non raggiunge la metà del collo, quindi si chiude con un tappo di sughero.
La produzione di fiaschi da vino, tradizionalmente collocata in Toscana, ha avuto un'interessante appendice nel modenese, dove arrivarono secoli addietro (fin dal sec. XIV) esperti vetrai e fiascai fiorentini. Questo nostro dunque potrebbe appartenere alla produzione modenese, anche se non si può escludere una diversa provenienza (in particolare da Empoli, dove esisteva una grande produzione di fiaschi). Questo tipo di contenitore fino ai primi del '900 era comunemente utilizzato per la conservazione dei vino, più tardi sostituito dalla economica e pratica bottiglia. Il nostro oggetto di schedatura tuttavia ha la funzione specifica di servire in tavola il vino, e talvolta l'acqua: la sua caratteristica cavità, assolutamente inutile per la conservazione in cantina e oltretutto limitante la capacità del recipiente, aveva lo scopo di contenere ghiaccio per la refrigerazione del liquido da servire. Anche la tonalità verde pallida del vetro indica che il vino non vi doveva restare contenuto per lungo tempo (in quel caso infatti venivano impiegati vetri scuri, per non far passare i raggi del sole, in particolare quelli utravioletti, che ne avrebbero alterato le qualità). L'intreccio della #veste# è caratterizzato dalla disposizione verticale, utilizzata a partire dalla fine del '700; ma la collocazione cronologica del fiasco va spostata più avanti, tra '800 e '900, visto che in questo periodo si diffonde l'uso di rinforzare la base con una ciambella, realizzata con paglia di scarto, stretta con fili di erba palustre sottile, detta #sala# o #salicchio#. Anche se non si tratta certamente di un oggetto di lusso, resta tuttavia indicatore di un modo di servire a tavola che non apparteneva alle categorie sociali più basse.