MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna
Via Don Giovanni Minzoni, 14
Bologna (BO)
Cragg Tony
Liverpool 1949/ vivente
installazione

vetro/ sabbiatura
cm. 150 (la) 250 (a) 150 (p)
sec. XX (1999 - 1999)
n. 3664
Tony Cragg nasce a Liverpool nel 1949. Dopo aver lavorato in un laboratorio scientifico frequenta il Gloucester College e la Wimbledon School of Art. Si diploma al Royal College of Art di Londra nel 1977. Dal 1977 vive e lavora a Wuppertal in Germania.
Nel 1988 ha rappresentato la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia e gli è stato assegnato il Turner Prize. Nel 1996 ha avuto un'ampia retrospettiva al Centre Pompidou a Parigi, nel 1997 alla
Whitechapel Gallery di Londra e nel 2000 alla Tate Gallery di Liverpool. Negli anni recenti ha esposto nei musei un po' ovunque nel mondo, dal Giappone alla Finlandia, ricordiamo ancora la personale al Museo Lenbachhaus di Monaco, a Siena, dove ha realizzato la scultura "Digitus" ancora visibile in una piazza della città, la bellissima personale alla Kunsthalle di Malmö in Svezia con una selezione di sculture realizzate nell'ultimo decennio. Nel 2003 ricordiamo le personali alla Kunsthalle di Bonn e al MACRO Museo d'Arte Contemporanea di Roma. In occasione di queste due esposizioni è stato pubblicato il catalogo Tony Cragg - Signs of life con un'ampia raccolta della sua produzione artistica dagli inizi sino agli anni recenti. Nel 2004 segnaliamo la personale al Museo Serralves a Oporto. Nel 2005, nel parco olimpico a ridosso dello Stadio Comunale a Torino, l'artista ha realizzato una scultura di grandi dimensioni. Il progetto è promosso dalla Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris.
Tony Cragg è riconosciuto come uno degli scultori più significativi della sua generazione. La sua opera è focalizzata sulle molteplici relazioni esistenti tra l'essere umano e il suo ambiente. Utilizzando materiali e tecniche scultoree diversi, l'artista tematizza la complessa connessione tra la figura, l'oggetto e il paesaggio che, per Cragg, include sia sistemi geologici e microbiologici che contesti urbani e industriali.
Negli anni Settanta Cragg iniziò a raccogliere oggetti che trovava nel suo ambiente, li ordinava e spesso li metteva in relazione con il proprio corpo.
Negli anni Ottanta le opere di Cragg alludono agli oggetti di uso quotidiano senza tuttavia darne una rappresentazione mimetica e negli anni recenti le sue sculture si concretizzano in forme che alludono agli oggetti in modo sempre più astratto e al corpo in modo più diretto con le opere della serie "Rational Beings".
Negli ultimi anni il tema centrale del suo lavoro è la trasparenza: i materiali utilizzati sono prevalentemente vetro, bronzo, legno, pietra colorata e cera. Il tema della trasparenza e l'impiego diversificato dei materiali sottolinea come il cambiamento del materiale possa influenzare la forma dell'oggetto.
Tony Cragg abbina intuizione e ricerca ad un impulso creativo quasi ossessivo che lo porta a non accontentarsi di applicare un'idea scultorea una sola volta, sforzandosi invece (come avviene negli esperimenti scientifici) di verificarla attraverso una miriade di varianti, per esaurirne il maggior numero possibile di aspetti.
Sono sculture segnate dalla supremazia del visivo, dell'occhio sulla mano. Cragg infatti realizza personalmente il modello di ogni scultura e ne supervisiona l'esecuzione con una maniacale cura
dei dettagli. Ovviamente, questo metodo contravviene al dogma dell'unicità della mano del genio, ma presenta un vantaggio fondamentale: l'artista può misurarsi con materiali il cui trattamento
richiede l'aiuto di specialisti - come per esempio il vetro, o le più complesse fusioni metalliche a stampo.