Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Monumento sepolcrale a parete composto da un dipinto murale, da due lapidi, da un medaglione a bassorilievo e da alcuni elementi in bronzo. Il dipinto raffigura un sarcofago posto sopra ad un basamento all'interno di un ambiente semicircolare ricoperto da volta. L'estinto, vestito all'antica e con il braccio avvolto dalle spire dell'uroburo, è sdraiato sul sarcofago. Strumenti musicali decorano quest'ultimo richiamando l'arte di cui il defunto era maestro. Al centro è posta la lapide principale. Una seconda lapide è collocata vicino al pavimento. Al centro è inserito un bassorilievo in marmo bianco raffigurante un busto femminile. Attorno al bassorilievo si trovano quattro portafoto in bronzo con decorazioni floreali e una luce votiva a forma di lanterna.

Il monumento rappresenta l'opera di esordio di Pelagio Palagi in Certosa. L'artista si esibisce qui in un tema rigorosamente antiquario, con una rappresentazione del defunto di stretta derivazione etrusca. In Archiginnasio si conservano numerosi disegni del Palagi che si possono considerare schizzi per la tomba in questione. Tutti risultano di una straordinaria incisività e di segno irruente, qualità tipiche della fase giovanile dell'artista, precedente al suo viaggio a Roma.