La Casa dei Burattini di Otello Sarzi
Via Bruno Buozzi 2
Cavriago (RE)
Sarzi Madidini Otello
1922/ 2001
burattino

polistirolo/ intaglio/ pittura,
garza,
gesso,
tessuto sintetico
cm. 38 (la) 113 (a)
altezza testa 19//diametro testa 10
sec. XX (1979 - 1980)
n. 53
Burattino con testa in polistirolo intagliato, ricoperto di garza gessata e dipinta sui toni del rosso. Il volto rappresenta una lettera dell'alfabeto, presumibilmente la C.

Il burattino fu ideato e ralizzato da Otello Sarzi negli anni ottanta, per le rappresentazioni al Teatro Nazionale di Milano dello spettacolo "Il Castello" di F. Kafka, riduzione del testo e regia di Gabriele Marchesini, produzione ATER, Scala di Milano e Milano Aperta. Musiche originali di Giorgio Gaslini.
Otello Sarzi nasce a Vigasio, in provincia di Verona, nel 1922. Figlio di Francesco (Mantova 1893-1983), a sua volta figlio di un altro burattinaio, Antonio (Mantova 1863-1928). Muovendo da una conoscenza profonda del repertorio e dello stile tradizionale raccolta in famiglia, Sarzi ha svolto un ruolo assolutamente determinante nel rinnovamento del nostro teatro d'animazione. Già nel 1953 fonda a Chiusi un Teatro stabile di burattini e marionette, ma è nel 1957, a Roma, che inizia la sua opera creativa e innovativa con il Teatro sperimentale burattini e marionette, anche con la collaborazione di Maria Signorelli che mette in scena testi di Brecht (Un uomo è un uomo), García Lorca (Il teatrino di Don Cristobal) e Arrabal (Pic-nic). La compagnia intraprende tournée all'estero con spettacoli musicali dei Virtuosi di Roma e, nel 1969, si stabilisce presso Reggio Emilia, alternando presenze nazionali e internazionali - oltre che in quasi tutti i Paesi europei, Sarzi ha portato il suo teatro in India, in Africa, negli Usa, invitato ai più importanti festival - a un'attività didattica (seminari di costruzione e di animazione dei burattini nelle scuole) in Emilia Romagna. Frequenti sono le collaborazioni con la tv italiana e della Svizzera italiana. Numerosi sono i suoi spettacoli di rilievo, spesso anche tecnicamente molto complessi, ambiziosi e sempre caratterizzati da un forte impegno culturale e un'esplicita consapevolezza politica. Sarzi rappresenta uno dei momenti più alti e importanti nella vicenda del nostro teatro d'animazione nel secondo dopoguerra e dalla sua esperienza, direttamente e indirettamente, sono derivate alcune compagnie tra le più interessanti nel nostro Paese.