La Casa dei Burattini di Otello Sarzi
Via Bruno Buozzi 2
Cavriago (RE)
Sarzi Madidini Otello
1922/ 2001
burattino

legno intagliato,
legno scolpito,
legno/ pittura,
tessuto di lana,
tessuto di cotone,
tessuto sintetico
cm. 23 (la) 60 (a)
altezza testa 15//diametro testa 11
sec. XX (1965 - 1970)
n. 13
Burattino a guaina raffigurante la strega Serpilla. Abito lungo verde, nero, giallo e rosso a motivi floreali. Bustino nero. Scialle rosso. Fazzoletto sulla testa identico all'abito.

Il burattino fu realizzato alla fine degli anni '60 per lo spettacolo "Dalle teste di legno".
Otello Sarzi nasce a Vigasio, in provincia di Verona, nel 1922. Figlio di Francesco (Mantova 1893-1983), a sua volta figlio di un altro burattinaio, Antonio (Mantova 1863-1928). Muovendo da una conoscenza profonda del repertorio e dello stile tradizionale raccolta in famiglia, Sarzi ha svolto un ruolo assolutamente determinante nel rinnovamento del nostro teatro d'animazione. Già nel 1953 fonda a Chiusi un Teatro stabile di burattini e marionette, ma è nel 1957, a Roma, che inizia la sua opera creativa e innovativa con il Teatro sperimentale burattini e marionette, anche con la collaborazione di Maria Signorelli che mette in scena testi di Brecht (Un uomo è un uomo), García Lorca (Il teatrino di Don Cristobal) e Arrabal (Pic-nic). La compagnia intraprende tournée all'estero con spettacoli musicali dei Virtuosi di Roma e, nel 1969, si stabilisce presso Reggio Emilia, alternando presenze nazionali e internazionali - oltre che in quasi tutti i Paesi europei, Sarzi ha portato il suo teatro in India, in Africa, negli Usa, invitato ai più importanti festival - a un'attività didattica (seminari di costruzione e di animazione dei burattini nelle scuole) in Emilia Romagna. Frequenti sono le collaborazioni con la tv italiana e della Svizzera italiana. Numerosi sono i suoi spettacoli di rilievo, spesso anche tecnicamente molto complessi, ambiziosi e sempre caratterizzati da un forte impegno culturale e un'esplicita consapevolezza politica. Sarzi rappresenta uno dei momenti più alti e importanti nella vicenda del nostro teatro d'animazione nel secondo dopoguerra e dalla sua esperienza, direttamente e indirettamente, sono derivate alcune compagnie tra le più interessanti nel nostro Paese.