Museo della Maschera del Carnevale - Centro di documentazione e ricerca
Piazza IV Novembre, 1
Castelnovo di sotto (RE)
manifattura emiliana
maschera

tessuto cerato
cm. 14.30 (la) 11.30 (a) 16.50 (lu)
profondità retro 11,30
secc. XIX/ XX (1810 - 1933)
n. G 65
Maschera, in tessuto cerato, raffigurante una donna dai lineamenti classici e delicati. Il soggetto rappresentato, dall'incarnato rosa cipria, leggermente più marcato e sfumato sulle guance, è caratterizzato dall'ovale perfetto del volto, in cui si trovano armonizzati il naso piccolo, con le narici aperte, e la bocca a bocciolo di fiore, socchiusa, dalle labbra rosse e carnose. Il mento è piccolo e ben disegnato. Gli occhi, dalla forma leggermente a mandorla, hanno ciglia nere, rade e filiformi. Le sopracciglia sono sottili e ben disegnate. Questi connotati conferiscono un'espressione civettuola e lievemente sorridente al soggetto raffigurato.

L'opera è tra quelle attribuite dalla precedente proprietà alla produzione Guatteri di Castelnovo di Sotto (RE), acquisite nel 1944 dal fondatore del "Mascherificio Italiano Cervi & C." di Fornovo Taro (PR).
Il recente intervento di restauro alla quale l'opera è stata sottoposta ha comportato delicate operazioni di pulitura a secco per la rimozione dello sporco superficiale; consolidamento delle parti degradate con appretti e collanti naturali a base di cellulosa, compatibili con le colle originali; ritocco finale per uniformare le parti consolidate e per velare ed abbassare la tonalità della parte trattata, in modo tale da rendere leggibili gli interventi ai quali il manufatto è stato sottoposto; sistemazione e riassetto strutturale della forma; protezione finale con stesura di un sottile velo di cera microcristallina. Nell'inventario allegato all'atto di acquisto della collezione "Cattabiani" da parte del Comune di Castelnovo di Sotto, la maschera è identificata come "copia del modello 26-moretta", nella sezione "prototipi di maschere ", con il numero 65 G (Guatteri) e MIC 80 (Masch. It. Cervi). Anche i riferimenti cronologici generali dell'opera sono stati dedotti dall'inventario e possono comunque essere storicamente ricondotti al periodo di attività della Fabbrica Guatteri (1810 ca.-1933) di Castelnovo di Sotto.