Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Maschera, in tessuto cerato, raffigurante un giovane uomo. Il soggetto rappresentato, dall'incarnato rosa, che sfuma in tonalità più intense sui piccoli zigomi alti e sporgenti, è connotato da un volto scavato, con due profondi solchi espressivi ai lati della bocca, rossa e carnosa, aperta e con il labbro inferiore pronunciato e sporgente in avanti sul mento largo e piatto. Piccole rughe espressive caratterizzano la parte alta del naso, largo e tondeggiante nella parte bassa, volta all'insù e con narici aperte, strette e allungate. Gli occhi presentano l'orbita oculare bianca, con un puntino rosso nell'angolo interno, e la pupilla tonda e forata. Le ciglia sono nere, rade e filiformi. Le sopracciglia, molto marcate e spesse, sono rese con un'unica pennellata nera. Questi connotati conferiscono un'espressione stupita ed ebete al soggetto raffigurato.

L'opera è tra quelle attribuite dalla precedente proprietà alla produzione Guatteri di Castelnovo di Sotto (RE), acquisite nel 1944 dal fondatore del "Mascherificio Italiano Cervi & C." di Fornovo Taro (PR).
Il recente intervento di restauro alla quale l'opera è stata sottoposta ha comportato delicate operazioni di pulitura a secco per la rimozione dello sporco superficiale; consolidamento delle parti degradate con appretti e collanti naturali a base di cellulosa, compatibili con le colle originali; ritocco finale per uniformare le parti consolidate e per velare ed abbassare la tonalità della parte trattata, in modo tale da rendere leggibili gli interventi ai quali il manufatto è stato sottoposto; sistemazione e riassetto strutturale della forma; protezione finale con stesura di un sottile velo di cera microcristallina. Nell'inventario allegato all'atto di acquisto della collezione "Cattabiani" da parte del Comune di Castelnovo di Sotto, la maschera è identificata come "modello X-5", nella sezione "prototipi di maschere ", con il numero MIC 105 (Masch. It. Cervi). Anche i riferimenti cronologici generali dell'opera sono stati dedotti dall'inventario e possono comunque essere storicamente ricondotti al periodo di attività della Fabbrica Guatteri (1810 ca.-1933) di Castelnovo di Sotto.