Museo della Maschera del Carnevale - Centro di documentazione e ricerca
Piazza IV Novembre, 1
Castelnovo di sotto (RE)
manifattura emiliana
maschera

tessuto cerato
cm. 15.3 (la) 17 (a) 16.8 (p)
secc. XIX/ XX (1820 - 1900)
n. MIC 98
Maschera, in tessuto cerato, raffigurante una caricatura grottesca.
Il soggetto rappresentato, dall'incarnato rosa cipria non uniforme, che sfuma in tonalità più intense sulle guance, è caratterizzato da un grosso e lungo naso adunco prominente, dalle narici spostate lateralmente rispetto all'appendice inferiore. Gli occhi, piccoli e allungati verso l'alto, possiedono l'orbita oculare bianca, tratti rossi agli angoli interni e ciglia nere, rade e filiformi. Le sopracciglia sono marcate e rese con un'unica pennellata nera. Le guance sono scavate. La bocca, ampia e con gli angoli rivolti verso il basso, aperta, è di color arancio. Questi connotati conferiscono complessivamente al soggetto raffigurato un'espressione delusa e arrabbiata.

L'opera è tra quelle attribuite dalla precedente proprietà alla produzione Guatteri di Castelnovo di Sotto (RE), acquisite nel 1944 dal fondatore del "Mascherificio Italiano Cervi & C." di Fornovo Taro (PR).
Il recente intervento di restauro alla quale l'opera è stata sottoposta ha comportato delicate operazioni di pulitura a secco per la rimozione dello sporco superficiale; consolidamento delle parti degradate con appretti e collanti naturali a base di cellulosa, compatibili con le colle originali; ritocco finale per uniformare le parti consolidate e per velare ed abbassare la tonalità della parte trattata, in modo tale da rendere leggibili gli interventi ai quali il manufatto è stato sottoposto; sistemazione e riassetto strutturale della forma; protezione finale con stesura di un sottile velo di cera microcristallina.
Nell'inventario allegato all'atto di acquisto della collezione "Cattabiani" da parte del Comune di Castelnovo di Sotto, la maschera è identificata come "Mod. X10", nella sezione "prototipi di maschere ", con il numero MIC 98 (Masch. It. Cervi).
Anche i riferimenti cronologici generali dell'opera sono stati dedotti dall'inventario e possono comunque essere storicamente ricondotti al periodo di attività della Fabbrica Guatteri (1810 ca.-1933) di Castelnovo di Sotto.