Museo della Città
Via L. Tonini, 1 (Domus del Chirurgo - piazza Ferrari)
Rimini (RN)
Zavagli Ricciardelli delle Caminate Renato detto René Gruau
1909/ 2004
disegno

carta/ inchiostro,
carta/ pittura a guazzo
mm 104 (la) 274 (a)
sec. XX (1934 - 1934)
n. 194 PDS
La mannequin è posta frontalmente ma il viso è di profilo: ha i capelli raccolti ed un cappellino con piuma. L'ampio mantello, da cui sporge leggermente una gonna nera a righe orizzontali, ha il collo fermato da un paio di bottoni in legno, e le maniche impreziosite da grandi risvolti in taffetas a grande scozzese. In basso a sinistra è presente il numero due.

Il disegno è stato acquistato dall'Assessorto alla Cultura del Comune di Rimini nell'anno 2000 dal signor Luerti, collezionista privato milanese. Fa parte di un gruppo di disegni pubblicati sulla rivista di moda femminile "Eva", eseguiti a Parigi, come risulta dalle diapositive esistenti nel raccoglitore con le opere di proprietà del Comune di Rimini. René Gruau, al secolo Renato Zavagli Ricciardelli delle Caminate, nacque a Rimini nel 1909 in una villa sul colle di Covignano. Visse in città soltanto nel periodo della sua giovinezza e durante le stagioni estive. In tale periodo apprese i primi rudimenti pittorici dall'artista riminese Gino Ravaioli, che rimase colpito dai suoi disegni; di innato talento, egli non frequentò mai scuole artistiche, ma fin da piccolo disegnò moltissimo, traendo spunto, in particolare, dalle riviste di moda della madre. Di nascita parigina, la madre Marie Gruau, con la sua passione per la vita mondana e l'eleganza, influì notevolmente sulle scelte artistiche del figlio: separatasi ben presto dal marito, si trasferì con lui a Milano e nella capitale francese. La carriera artistica di Gruau si sviluppò a partire dagli anni '30 nel campo della moda: in particolare egli si dedicò all'ideazione di copertine di importanti riviste del settore e di manifesti pubblicitari per le grandi case parigine, fra cui, a partire dal secondo dopoguerra, la maison Dior. Con questa diede vita ad un lungo sodalizio artistico, che si ripetè per qualche altra importante ditta, fra cui l'industria tessile italiana Bemberg. Dal secondo dopoguerra divenne uno dei più ricercati ideatori di immagini pubblicitarie, grazie alle sue figure raffinate e sorridenti - di sovente create da una linea estremamente evocativa che ne traccia la sola silouhette - ed ai tre colori dal lui prediletti, ovvero bianco, nero e rosso. A differenza del linguaggio pubblicitario attuale, che mette in evidenza il prodotto, Gruau ha sempre disegnato una situazione che rimanda all'oggetto. Per sua stessa ammissione, l'immagine creata risulta essere il frutto di un lungo lavoro di elaborazione di numerosi schizzi.