Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Il papa è seduto su di un trono posto di tre quarti. Le spalle sono curve e il capo reclinato, il volto è pallido e scavato in contrasto con il nero dei capelli e con il rosso porpora della mantelletta. Sul fondo troviamo una tenda scura.

Papa Pio VII lasciò per testamento la sua biblioteca privata alla Badia del Monte di Cesena. In seguito alla seconda soppressione degli ordini religiosi la famiglia Chiaramonti depositò la raccolta presso la biblioteca comunale di Cesena, dove ancora si trova in una sala contigua a quella Matestiana.
Questo quadro è identico al celebre ritratto del papa eseguito da Vincenzo Camuccini nel 1815 e di cui sono note due versioni autografe: quella di Vienna (Kunsthistorischesmuseum) e quella di Tarquinia (Museo nazionale). Gli eredi del Camuccini conservano un disegno preparatorio per la testa del pontefice che fu esposta in una mostra tenuta a Roma nel 1978. Per tradizione anche il dipinto di Cesena è considerato autentico del Camuccini anche se non ci sono riscontri. Una copia eseguita dal pittore centese Alessandro Candi nel 1817 si conserva alla Pinacoteca civica di Cento. Il Camuccini, di origine romana, frequentò la scuola di Pompeo Batoni e divenne seguace delle teorie di Mengs e di Winckelman. A soli 35 anni, nel 1806 fu eletto principe dell'Accademia di San Luca. Dopo la Restaurazione aumentò la produzione di ritratti. Pio VII lo nominò ispettore delle pubbliche pitture in Roma (1814/ 1824). La pinacoteca di Cesena possiede un ritratto più giovanile del papa (inventario 145) attribuito all'ambito del Camuccini da Piraccini (1984), ma in seguito assegnato a Bernardino Nocchi da A. Dell'Agli (1989). Nel dipinto che si trova alla Biblioteca Piana, fondata dallo stesso pontefice, il personaggio ritratto ci appare con le spalle curve e con il volto stanco. Nella pinacoteca cesenate sono presenti altri quattro suoi ritratti (inv. nn. 143, 145, 146, 158 del 1984). Per le notizie biografiche si rimanda alla prima scheda (inv. n. 143).