tavola/ pittura a tempera
altezza con cornice 79//larghezza con cornice 65,5
sec. XVI (1520 - 1540)
La tavola fu donata alla Pinacoteca dal Conte Pietro Guarini. Come rileva Viroli (1980) la fusione di elementi veneziani e romagnoli da un lato e la struttura della composizione rimandano al periodo centrale dell'attività dell'autore, ma l'esecuzione appare troppo povera per essere sua. E' ipotizzabile quindi che si tratti di derivazione da un originale del maestro e il prototipo andrebbe identificato con la versione ora nella raccolta del conte Leonardo Viretti a Roma. Infatti il dipinto Vitetti è estremamente somigliante, eccetto che per qualche particolare: in esso la firma originale, che doveva essere nel cartellino al centro del parapetto, fu cancellata e sostituita con il nome di Giovanni Bellini. Un'altra versione del dipinto che Zeri (1976) giudica replica di bottega è presso la Walters Art Gallery di Baltimora (inv. n. 37.505). Altro esemplare, di poverissima qualità, appartenne -secondo quanto ne scrive Zeri- a Lord Rivers e al capitano G. Pitt-Rivers a Manor House, Hinton St. Mary, Dorset (vendita Christie's, Londra, 3 maggio 1929, n. 53; tavola 26 1/2 x 21 1/2 in.): non si conosce l'attuale ubicazione. Grigioni (1956) anche se con molti dubbi avanzò il nome di Giovan Battista Rosetti, basandosi però su elementi inconsistenti.