"L'abbraccio", 1969.
Forlimpopoli

Ospedale di Forlimpopoli

Orari e Tariffe
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Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Mariacristina Gori, L’ospedale di Forlimpopoli, in “Forlimpopoli. Documenti e studi”, n. 15, 2004, pp. 174-186
via Duca d'Aosta, 33
Forlimpopoli (FC)

Arte
Arte contemporanea attuale (1950 ad oggi)
L’Ospedale di Forlimpopoli deriva dall’adattamento di alcuni fabbricati posti nella zona nord-est dell’abitato a partire dal 1505, in seguito al trasferimento dell’antica sede assistenziale del convento dei Servi, gestita dai Battuti Neri. Nel tempo, importanti donazioni (Giupponi, 1649; Sendi, 1812; Salaghi, 1831; Righini, 1849) arricchirono il patrimonio dell’ente, passato alla Congregazione di Carità sulla base di una delibera del Consiglio comunale (1863), e quindi all’ECA (Ente Comunale di Assistenza). Nuovi cantieri interessarono l’ospedale, che dal 1927 potè disporre di un reparto di medicina e di uno di chirurgia. Nel 1934 fu collocato nell’edificio un medaglione bronzeo dello scultore cesenate Gino Navacchia (1897-1944), raffigurante il ritratto di Felice Rossi. Nel 1966 ebbe luogo l’intervento edilizio più consistente, con il quale fu aggiunta una nuova ala. In quegli anni la struttura si arricchì di venti opere di bronzo realizzate dallo scultore Mario Bertozzi, cui fece seguito, nel 1969, la collocazione all’ingresso dell’ospedale di una statua bronzea, L’Abbraccio, firmata e datata dallo stesso artista che qui intese alludere a un gesto simbolico dell’assistenza sanitaria nei confronti dell’umanità.
Nel 1972 l’ospedale diventò Ente Ospedaliero, e nel 1978 passò sotto il Servizio Sanitario Nazionale.


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