Artisti, artigiani, architetti, produttori

Faenza (RA) , 1885/11/04 - Faenza (RA) , 1976/09/14
xilografo/ ceramista/ pittore

Francesco Nonni nacque a Faenza il 4 novembre 1885.
Nel 1906 inziò giovanissimo a lavorare come apprendista intagliatore nell'Ebanisteria Casalini.
Si iscrisse ai corsi serali della Scuola di Arti e Mestieri diretta da Antonio Berti, dove conobbe Domenico Baccarini ed entrò a far parte del suo circolo.
La pratica dell'intaglio lo portò subito ad occuparsi di xilografia, realizzando illustrazioni per libri, specialmente dedicati all'infanzia, e per riviste.
Partecipò all'Esposizione milanese per l'apertura del Sempione, e poi alle Biennali di Venezia del 1910, 1912 e 1914.
Frequentò la Scuola del Nudo dell'Accademia di Firenze, dove ottenne l'abilitazione all'insegnamento. Nel 1915 iniziò ad insegnare plastica nella Scuola di Arti e Mestieri di Faenza.
Durante la prima guerra mondiale fu fatto prigioniero e internato a Celle, in Germania.
Alla fine della guerra riprese la sua attività artistica di xilografo, pittore e plasticatore. Cominciò a modellare piccole plastiche da realizzare in ceramica: nel 1919-1920 collaborò con “La Faïence” di Paolo Zoli e Pietro Melandri, poi solo con quest’ultimo. Nel 1923 iniziò il sodalizio con Anselmo Bucci che realizzò e decorò molte delle sue plastiche. Anche se non sempre con il suo nome, ma più spesso con quello delle fabbriche o degli studi di esecuzione, le sue plastiche furono esposte nel 1922 alla "Bottega di poesia" di Milano e alla "Primaverile fiorentina", nel 1925 all'"Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels" di Parigi, nel 1923, 1925 e 1927 alle Biennali di Monza e nel 1924 e 1928 alle Quadriennali di Pesaro.
Dal 1924 al 1926 diresse e pubblicò la rivista "Xilografia", che ebbe risonanza internazionale.
Il periodo più propositivo fu quello tra il 1919 e il 1925; già nel quinquennio successivo si assistette ad una sostanziale ripetizione di temi e di decori. Negli anni Trenta tentò la via della scultura tout court, ma negli anni successivi uscì progressivamente di scena continuando l’attività di pittore e disegnatore.
Nell'ultimo dopoguerra Nonni riprese, con la collaborazione di Bucci e in alcune occasioni di Melandri, la produzione in ceramica di gruppi plastici e ritratti, soprattutto per la borghesia locale.
Nel 1948 subentrò a Roberto Sella alla direzione della Scuola Comunale di Disegno e vi rimase fino al 1953. Nel corso degli anni insegnò periodicamente anche nella Scuola d'arte ceramica di Faenza.
Morì a Faenza il 14 settembre 1976.

Francesco Nonni. Ceramiche degli anni Venti, a cura di Gian Carlo Bojani, Firenze 1986 S. Dirani, Francesco Nonni plasticatore, Faenza 2005
F. Bertoni. J. Silvestrini, Ceramica italiana del Novecento, Milano 2005, pp. 190-191

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