Pinacoteca Comunale di Faenza
Via S. Maria dell'Angelo, 9
Faenza (RA)
Carbone Giovanni Bernardo
1614/ 1683
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 116 (la) 179 (a)
sec. XVII (1660 - 1680)
n. 13
La fanciulla è ritratta in un interno con una cortina rossa alle spalle e un organo di fianco: a figura intera, capelli ricci e sciolti, filo di perle al collo ed elegante abito rosa. Con la mano sinistra accenna una nota sulla tastiera.

L’Argnani la considera “…dello squisito pennello di Van Dick… nel quale tutto è grazia, eleganza e gusto” (Argnani, 1881, pag.38). Attribuzione confermata dal Calzi ma che non trova concorde il Corbara, che riferendo un parere verbale del Longhi, l’assegna ad un abile ritrattista seguace della maniera di Van Dick, il genovese Giovanni Bernardo Carbone.
Nel 1964 Golfieri ascrive l’opera ad un anonimo fiammingo vicino a F. Pourbus il Giovane, ma l’opera risulta più affine allo stile del Carbone che nei suoi ritratti predilige personaggi a figura intera, vestiti in modo ricercato alla Van Dick, con oggetti minuziosamente descritti.
La tavola è stata ritoccata nel corso del settecento con l’aggiunta della palma e secondo il Calzi, l’Archi e il Golfieri anche lo sfondo e l’organo dipinto al posto di un tavolo sono di “altra mano”. Queste modifiche hanno trasformato l’effigiata, probabilmente in origine una semplice dama del '600, in Santa Cecilia. La donna, graziosa ed espressiva, mostra sia nell’insieme che nella resa dei particolari le doti di un abile rittrattista.