Pinacoteca Comunale di Faenza
Via S. Maria dell'Angelo, 9
Faenza (RA)
Piancastelli Giovanni
1845/ 1926
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 168 (la) 100 (a)
sec. XX (1900 - 1900)
n. 1429
L'opera raffigura un'enorme grotta ricoperta da frasche e piante, nel cui interno, illuminato, giace sdraiato Girolamo, immerso nelle carte. Dietro, in disparte, è accovacciato a fianco della croce in legno il leone.

Quadro interessante innanzitutto per il soggetto, sono uniti infatti vari episodi relativi alla storia del santo: Girolamo intento nello studio, Girolamo in penitenza nel deserto, il miracolo del leone. La lettera con la quale il pittore inviò l'opera è quanto mai eloquente: "Rappresenta S. Girolamo in atto di studiare, ma più che il Santo è lo studio di una grotta o cava calcarea di partito pittoresco, come se ne vedono molte in Anzio ove io la tolsi... è puramente uno studio o meglio un grande bozzettone, che aveva alle mani da molto tempo e sul quale metteva i residui della tavolozza. Mi pare che non vi manchi qualche buona qualità di colore" (12 giugno 1900). L'opera è inoltre interessante, considerando anche lo stile e i percorsi dell'autore: noto e ricercato, durante la quarantennale permanenza a Roma, come ritrattista e autore di pale d'altare per chiese prestigiose. All'interno della sua produzione è da annoverare una serie di piccoli studi di paesaggio e costumi, presi dal vero nella campagna laziale, dove si può avvertire una certa consonanza con Nino Costa e la pittura meridionale di artisti come G. Gigante. Questo dipinto, dunque, risulta inconsueto nell'ambito dell'arte di Piancastelli, non essendo stato eseguito per un ambiente di culto: è un insieme di pittura dotta, di taglio postcaravaggesco, e studio di paesaggio sentito nella sua schietta fisicità.