Biblioteca Classense
via Baccarini, 3
Ravenna (RA)
ambito romagnolo (?)
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 90 (d)
sec. XVIII (1775 - 1799)
n. 302177
L'abate camaldolese Niccolò Malermi è raffigurato a mezza figura, leggermente rivolto verso destra. Indossa la mozzetta bianca dei camaldolesi, con cappuccio ridotto, chiusa al petto da bottoni.

Il dipinto in esame appartiene ad una serie di dodici ritratti di monaci dell'Ordine camaldolese collocati nella Sala delle Scienze della Biblioteca Classense (per le vicende relative alla sala cfr. campo OSS di questa scheda). Tali ritratti, salvo rari casi (come quello del Ritratto del monaco camaldolese Mariangelo Fiacchi cfr. scheda n. 00000094), sono di qualità non eccelsa, forse redatti da ignoti autori locali ad oggi non identificabili. Comunque, sotto il profilo iconografico, questi medaglioni risultano di rilievo assoluto, così "fuori tempo in quell'esibito decorum peraltro richiesto dalla tradizione canonica del ritratto aulico e commemorativo" (Viroli 1993). La tela è racchiusa entro una cornice in gesso contenente l'iscrizione identificativa dell'effigiato. Niccolò Malermi (Malerbi, Manerbi), nacque circa nel 1422 a Venezia dove morì nel 1481) e morì a Venezia. Entrò tardi nell'Ordine camaldolese (c. 1470), a 48 anni, ciononostante fu abate di San Michele di Lemo, di Classe presso Ravenna nel 1480 e nuovamente a Murano nel 1481. Scrisse una dispersa Historia del monastero di San Mattia di Murano e Le vite di tutti li Santi (voIgarizzate, alcune composte dallo stesso Malermi, in collaborazione col fiorentino Girolamo Squarciafico, Venezia 1475). Il merito maggiore del Malermi è costituito dalla voIgarizzazione completa della Bibbia in italiano (Bibbia dignamente vulgarizzata..., Venezia 1471, 2 voIl. in folio) pubblicata in almeno dieci edizioni (con varie modifiche) prima della fine del secolo. L'autore ha utilizzato volgarizzamenti trecenteschi e li ha adattati, uniformandone lo stile anche se a scapito delle qualità letterarie. Per approfondimenti sul personaggio cfr. Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, VI-1 (Venezia 1795), pp. 287-289 e Zambrini, Le opere vulgari a stampa dei secoli XIII e XIV, Bologna 1861, p. 32; è presente una "voce" a lui dedicata nell'Enciclopedia Ecclesiastica (vedi: Malermi 1955).