Biblioteca Classense
via Baccarini, 3
Ravenna (RA)
Barbiani Andrea
1708/ 1779
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 90 (d)
sec. XVIII (1776 - 1799)
n. 302174
L'abate camaldolese Giovanni Benedetto Mittarelli è raffigurato a mezza figura, seduto in poltrona. Indossa la mozzetta bianca dei camaldolesi, con cappuccio ridotto, chiusa al petto da una fitta bottoniera.

Il dipinto in esame appartiene ad una serie di dodici ritratti di monaci dell'Ordine camaldolese collocati nella Sala delle Scienze della Biblioteca Classense (per le vicende relative alla sala cfr. campo OSS di questa scheda). Tali ritratti, salvo rari casi (come quello del Ritratto del monaco camaldolese Mariangelo Fiacchi cfr. scheda n. 00000094), sono di qualità non eccelsa, forse redatti da ignoti autori locali ad oggi non identificabili. Comunque, sotto il profilo iconografico, questi medaglioni risultano di rilievo assoluto, così "fuori tempo in quell'esibito decorum peraltro richiesto dalla tradizione canonica del ritratto aulico e commemorativo" (Viroli 1993). Sulla cornice realizzata in stucco è posta l'iscrizione biografica. Sul fondo, alla destra del personaggio, una serie di volumi è collocata in uno scaffale. Viroli (1993) parrebbe indotto ad attribuire questa tela ad Andrea Barbiani, per via della raffinatezza esecutiva propria di questo lavoro e della comunanza stilistica fra l'opera in esame e gli altri dipinti dello stesso autore presenti alla Classense. Tuttavia l'attribuzione al momento può essere solo ipotizzata non essendo suffragata da documenti probanti.
Giovanni Benedetto Mittarelli, nato nel 1708 a Venezia, entrò nel 1722 fra i monaci camaldolesi di Murano. Nel 1732, destinato al monastero di San Michele di Murano, strinse amicizia con A. Calogerà, che lo iniziò all'erudizione. Nel 1747 fu inviato a Faenza come cancelliere della sua congregazione e organizzò insieme ad Anselmo Costadoni gli Annali camaldolesi, cominciati a Venezia nel 1754 e completati nel 1773. Nel 1756 e 1560 fu nominato rispettivamente abate nella provincia di Venezia, ed in San Michele di Murano, mentre nel 1764 divenne abate generale dell'Ordine, e trascorse a Roma, protetto dal veneziano Clemente XIII (Rezzonico), il lustro del suo incarico. Tornato a Murano vi morì nel 1777.
L'opera principale del Mittarelli sono gli Annales camaldulenses ordinis S. Benedicti, voIl. 9, Venezia 1773, che vanno dal 907 al 1764; in essi, per i quali l'autore ebbe a modello gli Annali Benedettini del Mabillon. Uscì postuma nel 1779 a Venezia la Bibliotheca codicum manuscriptorum S. Michaelis Venetiarum prope Murianum, dove L'abate aggiunse in appendice un regesto dei libri a stampa del secolo XV. Nel 1771 pubblicò in aggiunta all'opera di muratori Rerum Italicanim Scriptores alcune storie faentine. Opere minori riguardano le memorie letterarie di Faenza, monasteri camaldolesi, e l'edizione critica delle opere di San Pier Damiani e delle lettere di Ambrogio Traversari. Scrisse una importante nota biografica su Mittarelli A. Costadoni, pubblicata nel volume "Nuova raccolta d'opuscoli", XXXIII, Venezia 1779. Ulteriori note sono in: Fabroni 1779, p. 373 segg., e Baseggio 1845, pp. 140-145. Contributi più recenti sono quelli di Paschini 1951 e Fonzi 1952.