Artisti, artigiani, architetti, produttori

Bologna (BO) , 1911 - Bologna (BO) , 1994
pittore

La lunga vicenda critica di Ilario Rossi si svole interamente a Bologna, città dove è nato il 15 settembre 1911 e dove è morto l'11 ottobre 1994. I suoi primi dipinti e la produzione grafica, sempre coltivata anche se non come filone principale, ne rivelano già le qualità, forgiate dal continuo riferimento alla figura di Giorgio Morandi, che nel 1930 ottiene la cattedra di Incisione presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove Rossi si diploma nel 1933. Ma è il continuo rapportarsi con il vero che fa maturare la sua vena personale: paesaggi , nature morte e figure vengono così interpretati attraverso una vena intimistica che stempera il rigore del tonalismo morandiano. Sono dipinti che egli presenta con regolarità alle Biennali di Venezia e alle quadriennali romane già a partire dal 1939. Ilario Rossi è tra i fondatori, nel primo dopoguerra, della Galleria Cronache, che svolge un fondamentale ruolo di aggiornamento della cultura bolognese. Accanto a lui sono gli amici con cui partecipa, dal 1942, alla redazione di importanti riviste culturali e alle mostre della Galleria Ciangottini: Giovanni Cingottini, Pompilio Mandelli, Luciano Minguzzi e Carlo Corsi. Nel corso degli anni '50 elabora una forma di astrattismo vicina all'informale, dimostrando di aver recepito tempestivamente le più innovative suggestioni internazionali; si può dire che la sua vicenda corra parallela con quella egli Ultimi Naturalisti e la qualità dei dipinti di quegli anni induce Arcangeli a compierne auna accurata e sensibile lettura. Altri importanti critici dedicano la loro attenzione all'artista: Maurizio Calvesi, Gian Carlo Cavalli, Roberto Tassi, Marco Valsecchi, Luigi Carluccio, Adriano Baccilieri e Franco Basile.
Del 1964 è la sala personale alla Biennale di Venezia, presentato da Marcello Venturoli. Nel 1965 ottiene la cattedra all'Accademia di Bologna, dove diventa Direttore nel 1970.
Nel 1971 è chiamato a insegnare all'Accademia di Brera, e nel 1976 Luigi Carluccuio gli dedica una importante monografia.
Le ultime fasi del suo lavoro mostrano una rinnovata elaborazione dei temi che gli sono cari. Del 1992 è la secona monografia a cura di Franco Basile.

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