Museo Civico San Rocco
Via V. Monti, 5
Fusignano (RA)
Fabbrica Ferniani, Faenza
targa devozionale

terracotta maiolicata,
terracotta dipinta
cm. 20.3 (la) 26.8 (a) 1.3 (p)
sec. XIX (1800 - 1810)
Targa di forma rettangolare, liscia e leggermente incurvata con recto interamente smaltato e verso privo di rivestimento, con tracce solo sul bordo. Impasto poroso, di colore paglierino chiaro. Al centro è raffigurata la Vergine eretta su una nuvola, a braccia aperte, recante in ogni mano tre frecce spezzate. Nella parte inferiore compare un'iscrizione. I colori predominanti sono il blu, il giallo, il bruno e l'arancio su fondo biancastro.

L'opera fa parte del lascito del Prof. Sergio Baroni al Comune di Fusignano. Si tratta di 142 targhe devozionali in ceramica di epoca e provenienza diverse che costituiscono il primo importante nucleo del Museo Civico San Rocco. La nascita del museo ha realizzato il sogno di Mons. Antonio Savioli di Fusignano, che ha dedicato molti anni della sua vita alla ricerca e allo studio dell'iconografia mariana nelle targhe devozionali in Romagna. Tra Mons. Savioli e Vincenzo Baroni, padre del donatore, esisteva una forte amicizia fin dai tempi della prima giovinezza, e proprio questo legame è stato di stimolo al Prof. Baroni nella formazione della sua raccolta. L'iconografia della Beata Vergine delle Grazie di Faenza si ispira ad un'immagine dipinta nel 1412 come ex voto al termine di un'epidemia di peste e originariamente collocata su un altare della chiesa di S. Andrea in Vineis (ora San Domenico). Tale immagine ripropone la visione che una nobildonna faentina di nome Giovanna avrebbe avuto della Vergine Santissima in piedi, con le braccia aperte e tre frecce spezzate per ciascuna mano, che le avrebbe predetto la fine dell'epidemia. L'affresco fu staccato dal muro della chiesa dei domenicani e collocato in cattedrale nel 1760. Da quelle date in poi il culto e la devozione alla Madonna si intensificarono moltissimo, anche grazie ai ceramisti faentini che cominciarono a riprodurre la sacra immagine per soddisfare la richiesta dei fedeli, rappresentandola in una vasta gamma di modelli. La targa presenta caratteristiche tipiche della produzione della fabbrica Ferniani di Faenza. La presenza di tracce di malta sul retro e il contenuto dell'iscrizione suggeriscono che il pezzo fosse originariamente murato presso un portone o sopra un pilastrino.