Saralvo Jesi Regina
pietra calcarea/ incisione
sec. XX (1933 - 1934 ?)
Decorazione: incisioni laterali a motivo floreale; al centro del coronamento, incisione raffigurante un'urna che poggia su due piedini a forma di fiore e da cui fuoriesce una fiamma, che traccia anche il profilo della sommità della lapide.
La lapide fa parte di un gruppo di tre lapidi semplici verticali (tra cui la scheda n.30) racchiuse da sei paletti lapidei che originariamente reggevano una recinzione metallica; la prima di queste lapidi (non schedata) si presenta spezzata in più parti, ora seminterrate, ad eccezione della porzione rimasta in sede.
L'urna con fiamma è un simbolo che rappresenta il dolore e la mestizia del lutto; è legato alla cultura artistica del tempo e non è espressione esclusiva della legge ebraica, difatti ricorre anche nel vicino cimitero della Certosa.
Regina Jesi Saralvo è la madre di Rino Saralvo che sposò Adriana Levi (scheda n.30) e venne deportato ad Auschwitz il 22 febbraio 1944, senza farne ritorno.
I Saralvo sono discendenti dell'ultima famiglia di ebrei di antica origine iberica autorizzati ad utilizzare il piccolo cimitero sefardita di via Arianuova, ove l'ultima sepoltura, quella di Yosef Saralvo, avvenne nel 1879.