Pinacoteca Civica "G. Cattabriga"
Piazza Garibaldi, 9
Bondeno (FE)
Benini Antonio
1835/ 1911
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 157 (la) 127 (a)
sec. XIX (1861 - 1861)
n. 921
Dipinto ad olio su tela raffigurante l'interno di una prigione in cui la giovane nobildonna romana Beatrice Cenci, con i lunghi capelli sciolti ed una gonna gialla, si accomiata da un'altra donna (forse la dama di compagnia), stringendole le mani e facendosi baciare. Sulla destra un carceriere, in vesti rinascimentali rosse e verdi, invita la ragazza ad uscire dalla cella additandole la porta. L'ambiente circostante è semplice e severo con un pagliericcio, un tavolo, una sedia e delle catene strappate a terra, sulla destra.

L'opera rappresenta l'illustrazione delle pagine finali del romanzo storico "Beatrice Cenci" (1854) di Francesco Domenico Guerrazzi. Questo libro aveva rimesso in voga la tragica vicenda della Cenci, avvenuta nel 1599. La ragazza, con la complicità della matrigna Lucrezia, dei fratelli e del fidanzato Olimpio, aveva ucciso il crudelissimo padre e venne perciò decapitata appena ventiduenne. Nel corso del XIX secolo alla sua storia si ispirarono diversi letterati e pittori, tra cui Delaroche, Fanfani, Fracassini e la ferrarese Serafina Bonetti.
La "Beatrice Cenci" rappresenta uno dei massimi capolavori di Benini, eseguito in età giovanile (1861) all'epoca dei suoi studi all'Accademia di Bologna. Nel 1873 fu presentato all'Esposizione di Bondeno in S. Giovanni.
Dal punto di vista stilistico il quadro si basa sul contrasto fra luci ed ombre, sulla contrapposizione psicologica tra le figure muliebri e la maschia rudezza del barbuto carceriere, sulla distribuzione teatrale dei personaggi. La minuzia quasi fotografica con cui è eseguito il dipinto discende direttamente dalla lezione del grande Francesco Hayez.