Galleria d'Arte Moderna "Ricci Oddi"
Via San Siro 13
Piacenza (PC)
Fontanesi Antonio
1818/ 1882
dipinto

cartone/ pittura a olio
cm. 27 (la) 20.5 (a)
sec. XIX (1863 - 1869)
n. 218
Non si conosce con esattezza la provenienza dei pezzi numerati 218, 222, 226, 229, 230, 236, 238, 240, 242. Per questi si hanno, in occasione dell'acquisto, indicazioni generiche che non ne permettono l'identificazione. Il 21-3-1925 Ricci-Oddi acquista, tramite Calderini, uno schizzo di proprietà Giacinto Tesio di Torino, allievo del Fontanesi, per L. 500 (v. lett. Calderini 31-3 e 4-4-1925 e ricevuta di Tesio del 31-3-1925). Nell'ottobre-novembre 1913 Ricci-Oddi aveva acquistato "un'assicella" di Fontanesi presso G. Torelli di Milano, insieme a cinque Mancini e a un Cremona (il tutto per L. 8.500), come risulta da una lettera di Torelli del 1-11-1913 (busta Fontanesi). Nel dicembre 1922 acquistò un dipinto di Fontanesi (L. 1.500) da Pierre Angelini (per interessamento di Carlo Follini, allievo di Fontanesi). Si vedano lettere di Follini del 7-12-1922 e ricevuta di Angelini del 21-12-1922.
Nato a Reggio Emilia nel 1818, Antonio Fontanesi inizia la sua formazione presso la Scuola di Belle Arti di Reggio Emilia insieme ai vedutisti Prospero Minghetti e Vincenzo Carnevali. Tra il 1841 e il 1846 realizza scenografie per il teatro della città e inizia a dipingere alcuni paesaggi. Nel 1850 si stabilisce a Ginevra, rimanendovi fino al 1865, dove allestisce uno studio, avvia corsi di disegno, pittura e litografia ed espone alle principali mostre. Il suo punto di riferimento è la pittura di paesaggio approfondita con la visita all'Esposizione Universale di Parigi nel 1855. Questo viaggio segna l'inizio di un periodo caratterizzato da importanti mostre (Lione, Torino, Milano, Firenze, Genova, l'Esposizione triennale di belle arti a Bologna), da incarichi prestigiosi, come la nomina a direttore e professore di Figura all'Accademia di Lucca, ma soprattutto la cattedra di paesaggio a Torino, istituita appositamente per lui grazie all'intervento del marchese Ferdinando di Breme. Tra il 1870 e il 1880 Fontanesi partecipa, in ordine, all'Esposizione nazionale di Parma, a quella universale di Vienna, alla mostra di Brera a Milano e all'Esposizione nazionale di Torino. L'ambiente sabaudo accoglie con diffidenza la modernità della sua pittura, ma l'artista è molto amato dagli allievi dell'Accademia, con i quali si reca spesso a dipingere en plein air nella campagna intorno a Torino. Nel 1901 Marco Calderini (suo allievo personale), pubblica la monografia "Antonio Fontanesi. Pittore Paesista. 1818-1882", mentre Giovanni Camerana, magistrato e poeta simbolista nonché suo erede testamentario, trasmette nel 1905 al Museo Civico di Torino un grande corpus delle sue opere.