Artisti, artigiani, architetti, produttori

Nove (VI) , 1929 - Heilbronn (D) , 2020
ceramista

Alessio Tasca nasce a Nove, in provincia di Vicenza, nel 1929. Ha avuto come maestri Giovanni Petucco di Nove, e Andrea Parini di Caltagirone, direttore della Scuola d’Arte di Nove dal 1942.
Dal 1945 al 1948 frequenta a Venezia l’Istituto d’Arte ai Carmini, allievo dello scultore Giuseppe Romanelli.
Nel 1951 consegue il diploma di magistero all’Istituto d’Arte di porta Romana a Firenze con il maestro faentino Mario Morelli.
Fin dal 1948 lavora come operaio, modellatore, e insegne disegno nella scuola d’arte di Nove frequentata dal padre Edoardo nei primi anni del secolo. Nell’Ottobre dello stesso anno, assieme ai fratelli Marco e Flavio da vita al laboratorio “Tasca Artigiani Ceramisti” il fallimento di una prima serie di ceramiche ispirate alla tradizione novese spinge il giovane Alessio ad affrontare forme e decori “moderni” da indirizzare ad un mercato diverso, più attento alle esigenze postbelliche di rinnovamento; e si ritaglia anche un piccolo spazio per realizzare dei pezzi unici in maiolica destinati alle sempre più frequenti occasioni di mostre e concorsi nazionali ed internazionali.
E’ presente alle triennali di Milano del 1951 e 1954, e alle biennali di Venezia, nel padiglione per le arti Decorative, dal 1952 al 1964. Nel 1961 apre un laboratorio in Via Roberti, a Nove, e presentandosi con nuove produzioni vince, per due anni consecutivi, il premio Palladio al salone nazionale della ceramica di Vicenza. Questi prestigiosi riconoscimenti gli offrono al possibilità di visitare, in gruppo con altri ceramisti ed orafi premiati alle stesse manifestazioni, le più qualificate manifatture e scuole d’Arte di Danimarca e Svezia nel 1963, e dell’Inghilterra del 1965.
Negli stessi anni riprende l’insegnamento all’Istituto d’Arte di Nove dove, un gruppo di colleghi e amici, è impregnato al rinnovamento dei contenuti e della didattica sul modello della Bauhaus di Walter Gropius.
Il fecondo rapporto con gli studenti e le vivaci esperienze della sperimentazione, assieme alla frequentazione di amici entusiasti come Licisco Magagnato al museo di Castelvecchio a Verona, mettono in crisi la consistenza artigianale di una fase durata venti anni e aprono a Tasca un nuovo periodo.
Nel 1967 l’idea di utilizzare una piccola trafila orizzontale gli consente di creare mediante estrusione nuove forme esposte, nel gennaio 1968, a Treviso nella Galleria Arturo Martini di Romano Abate.
Con la mostra “Scultura ceramica in Italia oggi”, alla VII Biennale della Ceramica,a Gubbio nel 1974, Enrico Crispolti propone il primo censimento della ceramica contemporanea italiana. Tasca presenta “sfere” in terracotta, estruse da una grande trafila verticale. Due anni dopo lo stesso Crispolti idea e correda di testi un lungometraggio, per la regia di Alessandro De Vero, in cui accanto a quella di altri otto ceramisti italiani – viene documentata - l’attività di Tasca con particolare attenzione alle fasi produttive di una grande sfera.
Nel 1976 vince il Premio Lions Club Faenza al 34° Concorso Internazionale della Ceramica d'Arte, Faenza.
Nel 1978, in occasione del III Simposio internazionale della Ceramica a Nove, conosce la ceramista tedesca Lee Babel con la quale stabilisce un sodalizio umano e artistico che offrirà ad entrambi frequenti occasioni espositive in Germania ed in Italia.
Lascia il laboratorio ai figli e si trasferisce, nel 1979, a Rivarotta ai confini tra Nove e Bassano. Avvia il restauro dell’importante manufatto, ridotto ormai ad un rudere, intraprendendo un lavoro solitario che si protrarrà per quai dieci
anni. Durante i lavori di scavo, coadiuvato da Lee Babel, rinviene l’antico “cocciaio” di una precedente manifattura di “cristalline” che contemporanee ricerche d’archivio di Nadir Stringa consentono di identificare nella fornace Moretto, poi Marinoni, già attiva nel 1683. Le tipologie e i decori rinvenuti, fino ad allora ignorati, svelano una stagione della ceramica veneta totalmente sconosciuta e di notevole interesse. Con un discorso inaugurale di Luigi Meneghello, nel Maggio 1989 apre al pubblico l’antica fabbrica restaurata, allestendovi una mostra con la raccolta dei reperti di scavo.
L’anno seguente, il Kunstverein di Heilbronn in Germania ospita la stessa mostra accanto a due grandi “personali” di Babel e Tasca. Negli anni novanta partecipa ad alcune rassegne di ceramica contemporanea, itineranti, in Europa e anche in Cina e in Giappone.
Nel 1997 cura l’allestimento e realizza la sua antologica nella Basilica Palladiana a Vicenza con un catalogo a cura di Nico Stringa edito da Neri Pozza.
All’inizio del nostro secolo viene invitato per mostre personali in Italia e in Germania per le quali cura originali allestimenti all’esterno e all’interno di importanti edifici storici.
Nel 2018 è invitato alla mostra "Ceramics Now!" tenuta al MIC di Faenza in occasione del 60° Premio Faenza, edizione speciale ad invito per le eccellenze della ceramica nel mondo.

I. Biolchini, C. Casali (a cura di), Ceramics Now!, I grandi artisti della Ceramica Contemporanea. 60° Premio Faenza, Confine Edizioni, 2018, pp. 128-129.

Lee Babel Alessio Tasca alla Fornace Hoffmann, Caltagirone, sede espositiva, Fornace Hoffmann, Caltagirone, 20 aprile-30 luglio 2011, Ragusa, Mora , 2011.

Alessio Tasca a Montelupo, (testi di) Enrico Crispolti, John Mallet, Nico Stringa, Cartigliano, Studio Bozzetto, 2008.

Alessio Tasca, (a cura di) Flaminio Gualdoni, Laveno Mombello, Museo internazionale design ceramico, 2002.

Alessio Tasca, dare forma alla terra, Valdagno, Comune, 2001.

34° Concorso internazionale della ceramica d'arte contemporanea, Faenza, 25 luglio-3 ottobre 1976, Faenza, Comune, 1976, p. 21.

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