Casa Morandi, Grizzana Morandi, esterno. Foto di Luca Bacciocchi.
Casa Morandi, Grizzana Morandi, interno. Foto di Luca Bacciocchi
Casa Morandi, Grizzana Morandi, particolare. Foto di Luca Bacciocchi
CSI
CSID Artisti
Grizzana Morandi

Casa Museo Giorgio Morandi

Orari e Tariffe
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Barriere architettoniche
Servizi
Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Collina C. (a cura di), I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna: arti del Novecento e dopo - 2. ed. aggiornata, Bologna, Clueb, 2008. 

Centro di Documentazione G. Morandi e Casa-Museo Morandi, in Franzoni G., Baldi F. (a cura di), Bologna: una provincia, cento musei: l'archeologia, le arti, la storia, le scienze, l'identità: guida, Bologna, Provincia Settore cultura, Pendragon, 2005, p. 179.

Pasquali M., Morandi. Il suo ambiente, il suo paesaggio, Firenze, 2004.

Collina C. (a cura di), "I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna: arti del Novecento e dopo", Bologna, Compositori, 2004, p.118

Pasquali M., ( a cura di), Giorgio Morandi e l'immagine di Grizzana: mostra del centenario, [s.l., s.n.], 1990.

Grizzana e il segno di Morandi: catalogo della mostra di inaugurazione dei Fienili del Campiaro: centro di documentazione Giorgio Morandi, S. l., s. n., 2000.
Loc. Campiaro, 112
Grizzana Morandi (BO)
Tel: 051 673 0311
casa con giardino
Storia
Casa-museo/dimora storica
Arte contemporanea storica (1900-1950)
Arte contemporanea attuale (1950 ad oggi)
Arte figurativa
Morandi Giorgio (1890/ 1964)
Mascellani Norma (1909/ 2009)

Nel 1994 la sorella di Giorgio Morandi, Maria Teresa, dona con lascito testamentario al Comune di Grizzana la piccola e semplice villetta bianca, edificata nel 1959, che ospitò l'artista durante i suoi periodi di vacanza, a condizione della sua integrità totale e fruibilità al pubblico. La casa conserva ancora gli arredi e le suppellettili del periodo in cui fu abitata dall’artista e dalle sorelle; di particolare interesse è lo studio, in cui sono presenti alcuni strumenti di lavoro di Morandi. L’edificio è entrato a far parte del Centro di Documentazione Giorgio Morandi, fondato nel 1984 e ospitato dal 2000 nel complesso unitamente ai Fienili del Campiaro, di fronte alla casa, in un’area ad un chilometro dal centro del paese. Il Centro si compone quindi di tre strutture: la Biblioteca, che raccoglie testi sull'artista e il paesaggio appenninico, la sala mostre con la Donazione Mascellani ed infine la Casa di famiglia dell'artista, oggi museo.

Casa Morandi è stata costruita alla fine degli anni ’50 ed è diventata Museo quando Maria Teresa Morandi, la sorella più giovane, la donò al Comune di Grizzana (morì nel 1994 proprio in questa casa) a condizione che venisse mantenuta nello stesso stato in cui si trovava e che fosse resa disponibile ai visitatori.
Oggi è un piccolo museo dove tutto è rimasto come è stato lasciato, compresi gli oggetti e i ricordi di famiglia, le immagini devozionali alle pareti, gli abiti negli armadi, i mazzi di cartoline tra cui una inviata da Sandro Pertini nel 1960, i pennelli, i tubetti di colore, le caraffe e i barattoli.
La casa a due piani è stata progettata tenendo come punto di riferimento la casa di fronte, casa Veggetti, dove la famiglia Morandi venne ospitata a partire dal 1913. Il paesaggio a lui caro era lì a due passi: bastava aprire la finestra per inquadrare i fienili del Campiaro e i boschi.
Giorgio Morandi (1890-1964) aveva tre sorelle: Anna, Dina, Maria Teresa. Il primo soggiorno a Grizzana si deve al fatto che la sorella Anna nel 1913 si ammalò e il medico consigliò un soggiorno in un luogo dove l’aria fosse “buona”. I Veggetti, che erano vicini di casa dei Morandi a Bologna, li invitarono così a trascorrere quell’estate nella loro casa di Grizzana. La sorella migliorò e Giorgio si innamorò di questo paesaggio. Di conseguenza tornarono nelle estati successive (sempre ospite dei Veggetti) salvo qualche parentesi in altre località vicine. Si trattava di permanenze lunghe: essendo una famiglia di insegnanti, potevano rimanere a Grizzana da giugno a settembre. Durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il 1943 e il 1944 passarono a Grizzana un anno da sfollati pensando di trovare la situazione più tranquilla rispetto alla città. In realtà la ferrovia Direttissima fu oggetto di pesanti bombardamenti e nel luglio 1944 accaddero gli eccidi (Piandisetta e Bolzo) anticipatori della strage di Monte Sole. Così i Morandi ai primi di settembre tornarono avventurosamente a Bologna.
Dopo la guerra non tornarono per alcuni anni, ma il richiamo di Grizzana era troppo forte. Decisero di costruire la loro casa acquisendo alla fine degli anni ’50 il terreno, appartenente alla famiglia Veggetti, dove l’artista preferiva dipingere.
Anche se all’epoca in cui fece costruire la casa Morandi era già molto famoso (aveva ottenuto la cattedra di “Tecniche dell’incisione” all’Accademia di Belle Arti di Bologna per “chiara fama”) e avrebbe potuto permettersi un’abitazione molto più lussuosa, la volle esattamente così, molto semplice ed essenziale come gli oggetti che amava dipingere.
All’interno di casa Morandi di particolare interesse sono la biblioteca, lo studio e la camera da letto.
La biblioteca suggerisce le preferenze letterarie e molti volumi contengono dediche degli autori a Giorgio e alle sorelle a testimonianza di frequenti contatti con rilevanti personalità del mondo della cultura. Alle pareti, riproduzioni fotolitografiche di alcuni suoi acquerelli. Interessante notare i vasi delle forme tipiche amate dal pittore e, dentro alla credenza, i bicchieri e le bottiglie conservati esattamente come allora.
La sala da pranzo come già la biblioteca mostra arredi essenziali nella sua eleganza. Su un mobile il ritratto di Giorgio, Anna e Dina, oggetti, conchiglie e ancora libri e riviste che parlano dell’artista. Al piano terra la camera da letto delle sorelle e la cucina dove troviamo ancora gli oggetti quotidiani della famiglia. Al piano superiore, troviamo una seconda camera da letto delle sorelle con gli armadi che custodiscono i vestiti e la biancheria originali e la stanza da letto di Giorgio e lo studio.
A differenza della casa bolognese, qua studio e camera sono separati.
La camera dell’artista, come tutta la casa, testimonia la semplicità della sua vita (solo il tavolino è un’intrusione, messo dalle sorelle per recuperare spazio in una casa che ha spazi essenziali). Vi troviamo un letto stranamente piccolo per un uomo alto come lui e sotto il materasso una lastra di rame ancora da incidere. Dentro al cassetto della scrivania, troviamo i suoi pennelli (alcuni con le punte tagliuzzate per ottenere un effetto particolare nelle pennellate ), i colori ad olio (di marca Windsor & Newton, provenienti da Londra), un libro di Giotto e uno di Masaccio, le sigarette e un portamonete.
Lo studio-laboratorio conserva gli strumenti del lavoro quotidiano dell’artista e molti oggetti (vasi, barattoli e brocche) fonte di ispirazione e “soggetti” di famose nature morte dai colori tenui, spesso “gessati”, illuminati da una luce impalpabile. E’ rimasto inalterato dall’ultima estate grizzanese di Morandi, nel 1963. Troviamo cornici, tele e pennelli, in angolo un cavalletto da passeggio con la borsa dei colori e il cavalletto da studio disposto alla luce delle finestre dalle quali Morandi ritraeva i Fienili, le case della Sete e di Lilame.
Interessante notare i vasetti di Ovomaltina, che Morandi rielaborava dipingendoli prima di utilizzarli per le sue nature morte, certamente affascinato dallo loro forma molto semplice ed essenziale.
Al piano seminterrato, nel garage, è conservata l’auto FIAT 850 grigia della famiglia. Ora, completamente restaurata, è esposta nel giardino della Casa.
Nei dintorni della casa-museo si trovano molti dei luoghi immortalati nei Paesaggi di Morandi ed è ancora possibile percorrere l’itinerario seguito dall’artista nei diversi appostamenti nel verde, possibilmente al riparo da sguardi indiscreti. Usciva al mattino presto con tutto l’occorrente per disegnare e dipingere incamminandosi per strade imbiancate dalla polvere e sentieri appartati. (Informazioni tratte da https://<a href="http://www.casedellamemoria.it/it/le-case-associate/giorgio-morandi.html";

"Lo studio di Grizzana (Bologna) è stato abitato e vissuto dall'artista soltanto nelle ultime quattro estati, tra il 1960 e il 1963, ma ha assistito alle sue riflessioni estreme, fungendo da perfetta cornice per i suoi ultimi paesaggi tutti mentali, cascate di verde asciutto proteso verso l'osservatore, e per le sue nature morte giocate sul filo azzurro dell'orizzonte, azzurro come il cielo che entra dalle finestre aperte sulla valle. Ancora una volta, come venticinque anni prima, è una invincibile ragione pittorica - la luce che cambia e pare diminuire - a spingere l'artista a mutare le sue abitudini: infatti è soltanto nel 1958-1959, quando in città vengono abbattute alcune case che chiudono scenograficamente il cortile e viene costruito un alto muro a "rovinargli" l'inquadratura della finestra, è solo allora che Morandi decide di farsi costruire una villetta a Grizzana, proprio di fronte alle Case del Campiaro, e la vuole semplice, geometrica, bianca, con tante finestre aperte sugli amati paesaggi del Campoluzzo, delle Case della Fame, del Campiaro stesso. Nella casa-studio di Grizzana Morandi trascorre così molta parte dei suoi ultimi anni e non soltanto i mesi più caldi, affinando in quest'aria asciutta e cristallina il filo tagliente della sua visione e la lucidità del suo pensiero poetico." (http://rivista.ibc.regione.emilia-romagna.it/xw-200901/xw-200901-d0001/xw-200901-a0019)

In 1994 Giorgio Morandi’s sister Maria Teresa bequeathed to the Municipality of Grizzana the small and simple white house, built in 1959, in which the artist spent his holidays, on condition that it remain untouched and be opened to the public. The house still contains the furnishings and objects from the time the artist and his sisters lived there. The studio, which has some of Morandi’s work instruments, is especially interesting. The building has become part of the Giorgio Morandi Documentation Centre, which was founded in 1984 and, since 2000, has been based in the Fienili del Campiaro complex, located a kilometre from the middle of town. The Centre is composed of three structures: the library, with texts about the artist and the Apennine landscape, the exhibition room with the Mascellani Donation, and the artist’s family home, which is now a museum.

In the artist’s historic house-museum, the library offers great insight into Morandi’s training and work, as does his studio with the objects that inspired his paintings – vases, bottles and carafes – and his implements. From here, there is a view of the landscape that often inspired the artist, such as the barns of Campiaro, the Veggetti house and the Villa Tonelli.
The house has now become the headquarters of the Grizzana Municipal Library, with an annexed exhibition room and the Norma Mascellani Donation, composed of 22 oil paintings and 4 etchings by the Bologna artist, who was one of Morandi’s pupils.
On the 40th anniversary of the artist’s death, the Giorgio Morandi Documentation Centre, chaired by Marilena Pasquali, proposed several celebrations to commemorate the artist, such as the multimedia structure constituting the “Great Book on Morandi” through an interactive route examining the artist’s life, the places in the Apennines where he lived and the Centre’s activities. There were also three study days during which Pasquali’s book, entitled Un grande artista bolognese, il suo ambiente, il suo paesaggio, and the text Giorgio Morandi. Saggi e ricerche 1990–2007 were presented at the Centre and at the Archiginnasio in Bologna. The most recent show organised at the Centre was “I Trionfi dei Tarocchi nel mondo”, offering an overview of the subject of tarot cards through the eyes of 20th-century artists.

Paesaggi culturali

La casa a due piani è stata progettata tenendo come punto di riferimento la casa di fronte, casa Veggetti, dove la famiglia Morandi venne ospitata a partire dal 1913, e sorge sul punto da dove l’artista amava riprendere il paesaggio grizzanese, in particolare i Fienili del Campiaro, Villa Tonelli e i monti di Veggio Morandi, così come il paesaggio che dal Campiaro va da Casigno e Cavriano e da Ca' Benassi a Tudiano erano le mete d’ispirazione per la sua pittura.

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