Musei Anatomici
Mummie
Calchi
Terrecotte
Modelli e plastici
Preparati
Maramaldo R., Mola L., Curiosando nella cellula: un altro degli itinerari dei Musei Anatomici, in "Atti Soc. Nat. e Mat. di Modena", 137, 2006, pp. 49-56.
Maramaldo R., Mola L., Giocando con scheletri, organi e apparati: uno degli itinerari didattici dei Musei Anatomici, in "Atti Soc. Nat. e Mat. di Modena", 136, 2005, pp. 45-52.
Fratello B., Maramaldo R., I Musei Anatomici dell'Università di Modena e Reggio Emilia, "Atti Soc. Nat. e Mat. di Modena", 136, 2005, pp. 37-43.
Fratello B., Maramaldo R., Musei Anatomici e Sala dei Busti Ostetrici dell'Università di Modena e Reggio Emilia, in "Le Arti della Salute", Catalogo della mostra. Bologna, 2005, pp. 475-476.
Maramaldo R., Lombardo F., Ansaloni I., Catalogo della Collezione Franchini I - Zoologia e Parassitologia, in "Atti Soc. Nat. e Mat. di Modena", 122, 1991, pp. 1-48.
Pallazzini S., Le cere del Museo Anatomico di Modena, in "Quaderni di Anatomia Pratica", XXXIII, 1977, p. 14.
Modena (MO)
Anatomia
Aperto nel 1854 ed arricchito fino al 1926 per opera soprattutto dei direttori anatomici Paolo Gaddi e Giuseppe Sperino, il museo conta circa millecento pezzi esposti secondo il criterio dell'Anatomia descrittiva, ossia con finalità documentative dei diversi apparati umani. Tra i preparati naturali, singolari sono la raccolta di scheletri fetali in posizione eretta fissati in vari atteggiamenti (49 esemplari dal secondo all'ottavo mese di crescita) e tre mummie femminili realizzate nell'Ottocento. Notevoli appaiono anche due collezioni di crani: la raccolta etnografica-antropologica del Gaddi e l'interessante nucleo di crani classificati secondo la teoria del Lombroso, il fondatore dell'antropologia criminale. Degni di particolare attenzione sono poi le cere anatomiche eseguite nella seconda metà del XIX secolo dal ceroplasta Remigio Lei, in forza all'Università di Modena come modellatore dell'Istituto di Anatomia, e le settecentesche terrecotte dipinte, quasi tutte a grandezza naturale, che raffigurano le diverse fasi della gravidanza e del parto, opera del bolognese Giovan Battista Manfredini sotto la guida dell'anatomico Francesco Febbrari.