Ingresso del Museo di Anatomia
Modena

Musei Anatomici

Orari e Tariffe
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Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Fratello B., Maramaldo R., Andreoli S., Tongiorgi P., Una Collezione settecentesca del Museo di Anatomia dell'Università di Modena e Reggio Emilia. I modelli ostetrici realizzati in terracotta da Giovan Battista Manfredini, in "Museologia Scientifica Memorie", 2, Atti del XIV Congresso ANMS, 2008, pp. 215-220.

Maramaldo R., Mola L., Curiosando nella cellula: un altro degli itinerari dei Musei Anatomici, in "Atti Soc. Nat. e Mat. di Modena", 137, 2006, pp. 49-56.

Maramaldo R., Mola L., Giocando con scheletri, organi e apparati: uno degli itinerari didattici dei Musei Anatomici, in "Atti Soc. Nat. e Mat. di Modena", 136, 2005, pp. 45-52.

Fratello B., Maramaldo R., I Musei Anatomici dell'Università di Modena e Reggio Emilia, "Atti Soc. Nat. e Mat. di Modena", 136, 2005, pp. 37-43.

Fratello B., Maramaldo R., Musei Anatomici e Sala dei Busti Ostetrici dell'Università di Modena e Reggio Emilia, in "Le Arti della Salute", Catalogo della mostra. Bologna, 2005, pp. 475-476.

Maramaldo R., Lombardo F., Ansaloni I., Catalogo della Collezione Franchini I - Zoologia e Parassitologia, in "Atti Soc. Nat. e Mat. di Modena", 122, 1991, pp. 1-48.

Pallazzini S., Le cere del Museo Anatomico di Modena, in "Quaderni di Anatomia Pratica", XXXIII, 1977, p. 14.
Via Berengario, 16
Modena (MO)
Tel: 059 205 713 1
Scienza e tecnica
Anatomia
TEMPORANEAMENTE CHIUSO PER LAVORI.

Aperto nel 1854 ed arricchito fino al 1926 per opera soprattutto dei direttori anatomici Paolo Gaddi e Giuseppe Sperino, il museo conta circa millecento pezzi esposti secondo il criterio dell'Anatomia descrittiva, ossia con finalità documentative dei diversi apparati umani. Tra i preparati naturali, singolari sono la raccolta di scheletri fetali in posizione eretta fissati in vari atteggiamenti (49 esemplari dal secondo all'ottavo mese di crescita) e tre mummie femminili realizzate nell'Ottocento. Notevoli appaiono anche due collezioni di crani: la raccolta etnografica-antropologica del Gaddi e l'interessante nucleo di crani classificati secondo la teoria del Lombroso, il fondatore dell'antropologia criminale. Degni di particolare attenzione sono poi le cere anatomiche eseguite nella seconda metà del XIX secolo dal ceroplasta Remigio Lei, in forza all'Università di Modena come modellatore dell'Istituto di Anatomia, e le settecentesche terrecotte dipinte, quasi tutte a grandezza naturale, che raffigurano le diverse fasi della gravidanza e del parto, opera del bolognese Giovan Battista Manfredini sotto la guida dell'anatomico Francesco Febbrari.

Il museo trae origine da un nucleo iniziale, sorto sotto il regno di Francesco III d'Este e corrispondente all'attuale piano terra, con inclusione del loggiato, del Teatro anatomico e di alcuni locali contigui. L'inaugurazione del Teatro si ebbe nel 1775 per impegno del celebre anatomista Antonio Scarpa, docente di Anatomia nell'Ateneo modenese. Il progetto del Teatro fu steso dallo stesso Scarpa, che trasse ispirazione dal Teatro anatomico dell'Ateneo patavino, il più antico d'Italia. In questa prima fase non era ancora compreso il museo, tuttavia alcuni pezzi ivi conservati risalgono a quel periodo; si sa ad esempio che lo stesso Scarpa aveva invitato a Modena il ceroplasta Giovan Battista Manfredini, che precedentemente aveva eseguito una cinquantina di modelli di soggetto ostetrico in terracotta, per realizzare diversi preparati, oggi irreperibili. Dal momento della sua inaugurazione la fisionomia del museo, con le quattro sale intercomunicanti, le bacheche e le vetrine del tipico allestimento ottocentesco è rimasta invariata: a ciò si deve l'esposizione nelle bacheche della terza sala anche di preparati relativi ad animali, dovuta al fatto che per lungo tempo l'anatomia comparata è stata parte integrante della ricerca anatomica in genere.

The museum, inaugurated in 1854, saw its collections increased until 1926 thanks to its directors Paolo Gaddi and Giuseppe Sperino. It now features about 1,100 items displayed according to the criteria of descriptive anatomy, with the aim of documenting the human body’s many anatomical systems. Among natural items, there is a unique collection of upright foetal skeletons set in different positions (49 specimens from the second to the eight month of gestation) and three 19th century female mummies. There are also two notable skull collections: Gaddi’s ethnographic-anthropological collections and an interesting set of skulls classified according to the theories of Lombroso, the founder of criminal anthropology. The anatomical wax statues, made in the second half of the 20th century by the wax sculptor Remigio Rei, who worked as a model craftsman at the University of Modena’s Anatomy institutes are quite notable, as are the life-size painted terracotta statues illustrating the various phases of pregnancy and birth, made by the Bologna-born Giovan Battista Manfredini under the guidance of the anatomist Francesco Febbrari.

The museum’s original core collection was put together during Francesco III d'Este’s reign and is how housed on the ground floor, the gallery, the anatomical theatre, and several adjacent rooms. The anatomical theatre was inaugurated in 1775 thanks to the famous anatomist Antonio Scarpa, professor of anatomy at the University of Modena. Scarpa himself designed the theatre, which was inspired by the University of Padua’s anatomical theatre, the oldest in Italy. The museum did not yet exist during this early phase, but some of the items displayed therein date back to this period: for example, Scarpa himself invited the wax sculptor Giovan Battista Manfredini – who had previously made about 50 terracotta obstetric statues – to Modena to prepare several other exhibits, which have now been lost. Since its inauguration, the museum’s aspect – with its four communicating rooms and its 19th century cabinets and display cases – has remained the same: this is the reason why there are several animal exhibits in the third room, since comparative anatomy had long been an integral part of anatomy as a whole .

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