Dosso Dossi (attr.), Democrito, 1497-1548
Esterno della sede della Pinacoteca Civica
Vitale di Aymo degli Equi detto Vitale da Bologna (Bologna,1309(?)-ante 1361), Incoronazione della Vergine, tempera e oro su tavola, cm 42 x 30,5. Proviene dalla collezione Inzaghi, dal 1950 al 1989 in deposito alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. La tavola risulta decurtata ai lati e in alto, così che le figure degli angeli risultano mutile. Nell'elenco del Lascito Inzaghi è assegnata alla "Scuola veneta del XV secolo",l'attribuzione a Vitale è dovuta a Roberto Longhi (1933-34); la datazione è controversa: da una ipotesi di esecuzione tarda (Longhi, Arcangeli) a una precoce a ridosso dell'attività bolognese di Giotto negli anni ?30 (Boskovitz,Medica).
Giovanni Andrea Donducci detto il Mastelletta (Bologna 1575-1655), Orazione nell'orto, olio su tela, cm 61 x 51. Proviene dalla collezione Inzaghi.
Ubaldo Gandolfi (San Matteo della Decima,1728-Ravenna-1781),San Girolamo nel deserto,olio su tela, cm 110 x 92 Proviene dalla collezione Inzaghi. Datato intorno al 1770, nello stesso periodo dei celebri dipinti eseguiti per l'appartamento del Gonfaloniere nel Palazzo Pubblico(Bologna, Collezioni Comunali d'Arte), secondo alcuni studiosi invece data in epoca antecedente, in cntemporanea col San Francesco di Sales (coll.privata) del 1763.
Denijs Calvaert (Anversa,1540 circa-Bologna,1619), Maddalena portata in cielo, olio su tela, cm 99 x 83,5 Proviene dalla collezione Inzaghi. Dopo una prima attribuzione al Sabbatini, fu attribuito a Calvaert, che di Sabbatini era stato collaboratore nei primi tempi del suo arrivo a Bologna.
Cristoforo di Benedetto (Bologna,documentato dal 1456 al 1497), Madonna con Bambino, polittico, tempera e oro su tavola
Lavinia Fontana (Bologna,1552-Roma, 1614), San Francesco riceve le stimmate, olio su tela, cm 53 x 66. Proviene dalla collezione Inzaghi. In basso a sinistra porta l'iscrizione: "LAVINIA FONTANA/DE ZAPPI/FACIEBAT/MDCXVIIII". Causa i problemi di datazione posti dall'iscrizione, alcuni studiosi pensano che l'opera sia copia di un altro firmato e datato 1579 (Bologna, Seminario Vescovile).
Le sale espositive nell'antico Palazzo della Partecipanza
Le sale espositive nell'antico Palazzo della Partecipanza
Torrione del Risorgimento
Targa in bronzo, esposta all'esterno del Museo, con il logo del riconoscimento “Museo di Qualità” assegnato dall’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.
Budrio

Pinacoteca Civica Domenico Inzaghi

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi

Raimondi F. (a cura di), I disegni e le incisioni della Pinacoteca Civica di Budrio, Bologna, 1997.

Pinacoteca Civica Inzaghi, in I musei di qualità della regione Emilia-Romagna 2010-20112, Bologna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, 2010, p. 18.

Pinacoteca Civica D. Inzaghi, in Franzoni G., Baldi F. (a cura di), Bologna: una provincia, cento musei: l'archeologia, le arti, la storia, le scienze, l'identità: guida, Bologna, Provincia Settore cultura, Pendragon, 2005, p.157.

Masetti Bitelli L., Pinacoteca Civica "Domenico Inzaghi", in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 104, n.43.

Bernardini C., La Pinacoteca Civica di Budrio. Guida illustrata, Cento, 2000.
Via Mentana, 32
Budrio (BO)
Tel: 051 692 8306
Arte
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
Arte medievale (XI-XV secolo)
TEMPORANEAMENTE CHIUSO
La prima configurazione della raccolta civica di dipinti, disegni e incisioni di Budrio risale al 1821, allorchè Domenico Inzaghi dona il suo ricco patrimonio d'arte alla Partecipanza, antica istituzione agraria di origine medievale, alla quale venne assegnato nel 1839 alla morte della vedova del collezionista. Nel 1931, con lo scioglimento della Società agraria, tutti i beni passarono al Comune, che istituì in quello stesso anno la pinacoteca in Palazzo Boriani, già sede della Partecipanza, acquisito agli inizi dell'Ottocento dai Dalla Noce che lo avevano fatto restaurare ed affrescare. Le opere pittoriche esposte sono attribuite ad importanti artisti come Vitale da Bologna, Tommaso Garelli, Cristoforo di Benedetto, Innocenzo da Imola, Dosso Dossi, Denijs Calvaert, Bartolomeo Passerotti, Bagnacavallo il Giovane, Lavinia Fontana, Francesco Brizio, Mastelletta, Cesare Gennari, Alessandro Tiarini, Francesco Albani, Simon Vouet, Lorenzo Pasinelli, Antonio Mezzadri, Vittorio Maria Bigari, Gian Domenico Ferretti, Ubaldo e Mauro Gandolfi. La collezione è stata poi incrementata con i dipinti provenienti dall'Opera Pia Bianchi e dalla Fondazione Benni di Bologna, oltre che con acquisizioni e donazioni di pittori contemporanei.Nella sezione grafica sono comprese opere provenienti dalla raccolta Inzaghi, tranne la serie delle "Antiche Chiese di Roma" di Antonio Sarti e le novecentesche "Vedute di città d'Italia" di Antonio Carbonati. Tra i disegni si conservano fogli pregevoli di Guercino, Vittorio Maria Bigari, Donato Creti; tra le incisioni fogli di Durer e dei Carracci, mentre tra le incisioni francesi spicca la serie di Callot. Nella sala è esposto un bel gruppo in terracotta di Giuseppe Maria Mazza.
Al Torrione del Risorgimento, sede distaccata del museo, è visibile uno spaccato di storia di Budrio nell'Ottocento.

The first civic collection of paintings, drawings, and engravings from Budrio dates back to 1821, when Domenico Inzaghi donated his extensive art collection to the Partecipanza, an ancient agrarian society of medieval origins, which acquired the collection upon the death of Inzaghi’s widow in 1839. In 1931, when the agrarian society disbanded, the entire collection went to the municipal administration, which established the Art Gallery that very year in Palazzo Boriani - the former home of the Partecipanza - which had been purchased, restored, and decorated with frescos by the Dalla Noce family in the early 1800s. The paintings on display are by illustrious artists including Vitale da Bologna, Tommaso Garelli, Cristoforo di Benedetto, Innocenzo da Imola, Dosso Dossi, Denijs Calvaert, Bartolomeo Passerotti, Bagnacavallo the Younger, Lavinia Fontana, Francesco Brizio, Mastelletta, Cesare Gennari, Alessandro Tiarini, Francesco Albani, Simon Vouet, Lorenzo Pasinelli, Antonio Mezzadri, Vittorio Maria Bigari, Gian Domenico Ferretti, Ubaldo and Mauro Gandolfi. The collection was then augmented with paintings from the Opera Pia Bianchi religious charity and Bologna’s Fondazione Benni di Bologna, along with acquisitions and donations from contemporary painters. The graphic art section includes works from the Inzaghi collection, as well as Antonio Sarti’s series on Rome’s ancient churches and Antonio Carbonati’s 20th century vistas of Italian cities. There are valuable drawings by Guercino, Vittorio Maria Bigari, Donato Creti; and engravings by Durer and the Carracci brothers, while French engravings are highlighted by a series by Callot. A handsome terracotta sculpture by Giuseppe Maria Mazza is on display in the main hall.


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