Una sala del museo
Rocca Sanvitale
Il teatrino
Fontanellato

Museo Rocca Sanvitale

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi
Guarino M., Fabbri I. (a cura di), Chi è di scena!: Burattini e Marionette in Emilia-Romagna, Bologna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2009, DVD video.


Maradei R., Parmigianino e le Metamorfosi d'Ovidio, “Aurea Parma”, 91.2007, pp. 29-36

Cieri Via C., La ninfa “Acteona” vita e morte negli affreschi di Parmigianino a Fontanellato, in Calzona A., Campari R., Mussini M., Immagine e ideologia. Studi in onore di Arturo Carlo Quintavalle, Milano, Electa, 2007, pp. 532-538

Danti C., Parmigianino a Fontanellato: tecnica e vicende conservative delle Storie di Diana e Atteone, in Fornari Schianchi L., Parmigianino e il manierismo europeo, Atti del convegno internazionale di studi, Cinisello Balsamo (Mi), Silvana Editoriale, 2002, pp. 124-129

Dall'Acqua M., Guadalupi G., Ricci F.M. (a cura di), Fontanellato: la Rocca Sanvitale, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 2002.

Lippi G., Museo della Rocca Sanvitale, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 31, n. 11.

Guarino M. (a cura di), Chi è di scena, Baracche, burattini e marionette dalle collezioni emiliano-romagnole, supplemento a “IBC”, 1999.

Dall'Acqua M., Guadalupi G., Ricci F.M., Fontanellato, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1994 (con bibliografia precedente)

Il castello di Fontanellato: guida alla visita, Fontanellato, Edizioni del Comune di Fontanellato, 1993
Rocca
Piazza Matteotti, 1
Fontanellato (PR)
Tel: 0521 829 055
Arte
Casa-museo/dimora storica
Architettura
Arti dello spettacolo (cinema, danza, musica, lirica, teatro di figura, teatro di prosa)
La Rocca di Fontanellato rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura fortificata e residenziale in Emilia-Romagna. Nel 1948 gli stessi Sanvitale, suoi abitatori per oltre cinque secoli, la cedettero con gli arredi di famiglia al Comune, che successivamente ha provveduto a trasformarla in museo.

La serie degli ambienti più interessanti dell'appartamento Sanvitale si apre con la sala d'Armi adorna di esemplari dal Sei all'Ottocento; seguono la contigua stanza dei cimeli di Maria Luigia, dove è esposta la celebre mano con fiore al polso eseguita da Canova nel 1820; la sala da ricevimento, decorata da un fregio secentesco ed allestita con un sontuoso arredo barocco, ove fanno bella mostra di sé una spinetta dipinta e uno stipo d'ebano del XVII secolo, e la camera nuziale, con mobili provenienti dal santuario della Madonna.
Il percorso museale vero e proprio occupa il pian terreno, con accesso dal cortile: pregevoli nella prima sala i ritratti Sanvitale attribuiti al Molinaretto e a Baldrighi e, nella stanza delle grottesche, recentemente restaurata, tele di Carlo Francesco Nuvolone, Boselli, Ilario Spolverini, Carlo Preda. La vicina sala con il teatrino dei figli di Maria Luigia è denominata "delle donne equilibriste" per il fregio monocromo attribuito ad un allievo di Cesare Cesariano, probabile autore della decorazione della vicina stanza degli amorini.
Concludono l'itinerario di visita la cosiddetta "Camera Ottica", cosiddetta dallo strumento ottocentesco che riflette la piazza del paese attraverso un singolare gioco di specchi, e l'oratorio, costruito nel 1688 nell'antico mastio.
Il museo custodisce un teatrino giocattolo di notevole importanza storica, appartenuto ad Albertina di Montenovo, figlia di Maria Luigia d’Austria duchessa di Parma e Piacenza. Databile tra il 1820 e il 1825, il teatrino è costituito da una scatola di legno che funge da base e lo contiene una volta smontato. E’ alto 107 cm e profondo 91 cm. Sul frontone è raffigurato lo stemma di famiglia. Il sipario in tela, con un meccanismo per l’avvolgimento nella parte superiore, rappresenta un giardino con un lago e al centro un’ isoletta con un tempietto classico. Il teatrino è corredato da 24 marionette alte 18 cm. Una di queste è alta solo 11 cm. ed era presumibilmente usata per favorire l’illusione prospettica. Le marionette – tra cui ritroviamo Arlecchino, Brighella, il Dottore, il Re, la Regina, servitori e nobili di corte - sono in legno e stucco. I costumi e gli accessori sono originali. Corredano il teatrino 6 scenografie su cartoncino, con vari ordini di quinte che raffigurano ambienti diversi: boschi, giardini, interni di palazzi ed esterni di città. Marionette, sipario, scenografie e frontone sono dipinti a tempera.

The Rocca at Fontanellato is one of the most significant examples of fortified and residential architecture in Emilia Romagna. In 1948 the Sanvitale family, who had lived there for over five centuries, gave it and all the family furnishings to the Municipality, which then transformed it into a museum.

The most interesting series of rooms in the Sanvitale apartment begins with the Armoury, with items from the 17th to the 19th century; this is followed by the adjoining room of mementoes of Marie Louise, containing the famous hand with a flower at the wrist sculpted by Canova in 1820; the reception room, decorated with a 17th century frieze and sumptuous baroque furnishings, including a fine painted spinet and a 17th century ebony cabinet, and the bridal room, with furniture from the sanctuary of the Madonna.
The actual exhibition occupies the ground floor, with access from the courtyard: in the first room are fine Sanvitale portraits attributed to Molinaretto and Baldrighi and, in the recently restored room of grotesques, paintings by Carlo Francesco Nuvolone, Boselli, Ilario Spolverini, Carlo Preda. The nearby room with the little theatre that belonged to Marie Louise’s children is called the “room of the lady acrobats” on account of a monochrome frieze attributed to a pupil of Cesare Cesariano, who probably painted the decoration in the nearby room of the cupids.
The visit ends in the “Optical Chamber”, so called because of the 19th century camera obscura which reflects the town square through a special interplay of mirrors, and the oratory, built in 1688 in the old keep.
The museum contains a toy theatre of notable historic importance, which belonged to Albertina di Montenovo, daughter of Marie Louise of Austria, duchess of Parma and Piacenza. Dated between 1820 and 1825, the theatre is composed of a wooden box that acts as a base and contains the whole thing when dismantled. It is 107 cm high and 91 cm deep. The family coat of arms is on the front. The cloth curtain, with a mechanism for rolling it up into the top, shows a garden with a lake and, in the centre, a little island with a classical temple. The theatre is complete with 24 puppets, 18 cm tall. One of the puppets is only 11 cm tall, so it was presumably used to create an illusion of perspective. The puppets - including Arlecchino, Brighella, the Doctor, the King, the Queen, servants and courtiers - are made of wood and stucco. They still have their original costumes and accessories. The theatre is equipped with 6 cardboard stage sets, with various sets of wings representing different environments: woods, gardens, building interiors and external town scenes. The puppets, curtain, stage sets and front are painted in tempera.

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