Cimitero Ebraico


Parma (PR)
Le tombe sono disposte sia lungo il muro perimetrale che entro aree rettangolari, circoscritte da basse siepi.
Tra le tombe si possono notare quella di Eugenio Ravà, ex garibaldino morto nel 1901: la lapide, recentemente restaurata, riporta nell'iscrizione un brano di una lettera di Giuseppe Garibaldi del 1863, che raccomanda il capitano Ravà ad amici in America durante il suo esilio ricordando la sua partecipazione alle lotte per la libertà.
Di fianco si trovano le sepolture di due soldati ebrei morti combattendo nella prima guerra mondiale, l’uno nelle file italiane e l’altro in quelle austro-ungariche.
Interessante la tomba di Dina Laudadio Vigevani, morta nel 1906, che presenta un bassorilievo, in piacevole gusto liberty, ove la defunta è raffigurata assieme ai suoi figli: in contrasto con la tradizione ebraica che vieta la rappresentazione della figura umana. Fra i recinti familiari è da segnalare la grande tomba dei Bassani, ornata con lo stemma di famiglia che raffigura i due leoni rampanti che fiancheggiano una torre su cui è posata una colomba.
Fra le sepolture più recenti va ricordata quella di Fausto Levi, morto il 26 marzo 1993, che fu presidente per molti anni della Comunità ebraica di Parma, fautore del recupero e del restauro della sinagoga di Soragna, nonché promotore e ideatore del Museo Ebraico di Soragna.
La documentazione archivistica relativa agli antichi cimiteri ebraici in Parma è purtroppo assai scarsa. Nel XV secolo, quando gli ebrei godevano del diritto di dimora in città, esisteva un cimitero ebraico nei pressi dell’attuale S. Maria Maddalena. Nel 1448 infatti Salomone Galli di Abramo, conduttore di un banco di prestito, ottenne la licenza di possedere un cimitero; questo, nel 1492, quando gli ebrei furono cacciati da Parma, divenne proprietà dei frati del convento di San Luca.