MAF Museo Archeologico "Tobia Aldini"




Sala per attività didattiche
Sala proiezione-conferenze
Punto informazioni
Servizi igienici
Terrecotte
Manufatti litici
Reperti metallici
Lapidi e marmi
Urne e sarcofagi
Mosaici
Iscrizioni
Mattoni e laterizi
Malnati L., Pozzi A., Il ripostiglio di bronzi di Forlimpopoli, "Forlimpopoli Documenti e Studi", XXII, 2011, pp. 1-12
Coralini A., Cultura abitativa nella Cisalpina romana, I. Forum Popili, All'Insegna del Giglio, Firenze 2010, pp. 344
Guarnieri,C. Malnati L., Antiche presenze: oggetti e vite passate a Forlimpopoli, Ferrara, 2005.
Bendi C., Materiali protostorici del museo archeologico "Tobia Aldini" di Forlimpopoli, in Forlimpopoli. Documenti e studi, 2005, p.1-18.
La Villa Romana di via Marconi a Forlimpopoli, a cura di C. Guarnieri, Forlimpopoli (Forlì-Cesena), Nuova Tipografia, 2004.
Lenzi F., Museo Archeologico Civico, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 176, n. 23.
Aldini T., Il Museo Archeologico Civico di Forlimpopoli, Forlimpopoli, 1990.
Aldini T., Andrea Benini e i Civici Musei di Forlimpopoli, <Il Comune>, XV, 2, 1986, pp. 6-7.
Aldini T., Manufatti del Paleolitico inferiore a Forlimpopoli, Forlimpopoli, 1985.
Aldini T., Il museo di Forlimpopoli, <La Piè>, 4, luglio 1980, pp. 156-158.
Susini G., Pietre iscritte foropopiliensi, <Forum Popili>, 2, 1975, pp. 216-220.
Piazza Fratti, 5 (c/o Rocca)
Forlimpopoli (FC)
Archeologia preistorica/paletnologia
Archeologia classica
Lapidaria
Archeologia medievale
All’interno delle sale sono visibili anche i resti della primitiva cattedrale romanica, risalente al XII secolo, dedicata a Santa Maria Popiliense, distrutta nel 1360 dall’esercito pontificio guidato dal cardinale Egidio d’Albornoz.
Asse portante del museo è comunque l'ampio salone dedicato all'antico Forum Popili sorto lungo la via Emilia, sulla sinistra del torrente Ausa. Qui i resti di grandi pavimenti a mosaico e i lacerti di rivestimenti parietali si rincorrono come pannelli scenici e quinte, intervallandosi a una ricca campionatura di oggetti nelle vetrine (anfore, lucerne, ceramiche fini o comuni di diversa morfologia e tipologia, utensili adatti a svariate attività e funzioni) che offrono una ricca messe di informazioni sulla vita domestica degli antichi abitanti romani. Fra le produzioni che caratterizzarono l'economia produttiva di questo centro non si possono non citare le anfore vinarie del tipo cosiddetto "Forlimpopoli", riconoscibili per il fondo piatto, sfornate dalle numerose officine specializzate i cui impianti sono stati più volte segnalati a oriente della città nelle vicinanze del torrente Ausa. Contribuisce a integrare la documentazione sulla vita politica e civile della città una serie di iscrizioni di grande valore testimoniale. Il percorso si chiude con una selezione di ceramiche policrome o comuni (dal XIV al XVI secolo) provenienti dagli scavi nell’area della Rocca, eseguiti nella seconda metà del secolo scorso, che svelano alcuni aspetti relativi alla conservazione e preparazione alimentare e alla stoviglieria più fine destinata alla tavola.