Ultimi ritrovamenti nelle alluvioni quaternarie del torrente Arda
Esterno del Museo
Sala dei Cetacei
Sala dei Cetacei
Bisonte
Granchio
Castell'Arquato

Museo Geologico "G. Cortesi"

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi
Museo Geologico G. Cortesi, in I musei di qualità della regione Emilia-Romagna 2010-20112, Bologna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, 2010, p. 75.

Sistema Museale del Borgo di Castell'Arquato, in Cantieri culturali: allestimenti, didattica, catalogazione e restauro nei musei dell'Emilia-Romagna, Bologna, Istituto Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna, 2006, pp. 4.

Caprioli G., Pighi V., Siclari G., Elenco degli esemplari fossili della collezione malacologica "Vittorio Pighi" esposta nella sala dedicata al Pliocene locale del Museo geologico "G. Cortesi" di castell'Arquato, in Francou C. (a cura di), Parva naturalia: paleontologia, geologia, botanica, zoologia, storia e filosofia della scienza: memorie del coordinamento dei Musei scientifici della provincia di Piacenza, Piacenza, 2000-2001, pp. 169-191.

Pesce G.B., Museo Geologico e Paleontologico, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 19, n. 5.

Oltremonti M., L’Ospedale di Santo Spirito di Castell’Arquato, in Orlandi P., Vecchi L., Zanelli A., Conservazione, riuso e programmi complessi, Anzola dell’Emilia, Grafiche Zanini, 1998

Le Cannu M., Castell’Arquato arte e vita quotidiana dalle origini al tardo rinascimento, Piacenza, TEP, 1994, pp. 199-202
Via Sforza Caolzio, 57
Castell'Arquato (PC)
Storia e scienze naturali
Geologia
Mineralogia
Paleontologia
Petrografia
Il primo nucleo museale si costituì nel 1927 con una raccolta paleontologica ospitata nel salone dell'Archivio comunale situato presso il duecentesco Palazzo del Podestà, sede del municipio. Dal 1990 il museo è allestito presso l'ex Ospedale di Santo Spirito, cinquecentesco edificio di riconosciuto valore architettonico ed urbanistico in quanto unico esempio rimasto a Castell'Arquato di portici connessi alla via Francigena. La collezione si compone di un nucleo iniziale costituito dalla raccolta di molluschi fossili appartenuta all'avvocato e collezionista Odoardo Bagatti e dai resti di un cetaceo fossile rinvenuto nel 1934 sui calanchi di Monte Falcone dal dott. Agostino Menozzi. Si presentano materiali prevalentemente provenienti dal territorio locale la cui particolare formazione pliocenica, conosciuta col termine "Piacenziano", ha restituito rari esemplari di cetacei fossili, tra cui quello sopracitato di Monte Falcone e un altro rinvenuto nel 1983 nei calanchi di Rio Carbonaro. Il percorso espositivo si caratterizza principalmente per tre tipologie di raccolte: la malacofauna del Piacenziano, i cetacei del Pliocene e i vertebrati del Quaternario padano, a cui si sono aggiunti nel tempo i nuclei mineralogico e petrografico, quest'ultimo costituitosi in occasione di campagne di ricerca in aree extraeuropee. Di particolare interesse si segnala la presenza, nella sala centrale del museo, di una gigantesca scultura lignea, opera di Giorgio Rastelli, che riproduce a grandezza naturale una balenottera acutorostrata.

The core of the Museum was established in 1927 and featured a paleontological collection housed inside the hall of the Municipal Archive, which was located inside the 13th century Palazzo della Podestà, seat of the city council. Since 1990, the Museum has been moved into the former Ospedale di Santo Spirito. This 16th century building of renowned architectural and urban value is the only remaining example of porticoes connected to the Via Francigena in Castell’Arquato. The Museum contains a collection comprised of an initial nucleus of fossilised molluscs that formerly belonged to Odoardo Bagatti – a lawyer and collector -– as well as the remains of a fossilised cetacean, which was discovered by Agostino Menozzi in the gullies of Monte Falcone in 1934. Most of the materials on display in the Museum are local. The unique Pliocene formation – known as “Piacenziano” – of the territory has ensured the discovery of a number of rare, fossilised cetaceans, such as the one from Monte Falco, in addition to the other one unearthed in the gullies of Rio Carbonaro in 1983. The Museum contains three main collections: one on Piacenziano Malacofauna, one on cetaceans from the Pliocene, and one on vertebrates from the quaternary period in the Po valley. A mineralogical and petrographic collection was also added to these following the research undertaken outside the European Union. The giant wooden sculpture in the Museum’s main hall is particularly striking. Made by Giorgio Ratelli, it is a life-size reproduction of a minke whale.


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