Facciata del Palazzo, sulla sinistra.
su concessione del Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei dell’Emilia-Romagna
su concessione del Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei dell’Emilia-Romagna
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Faenza

Museo Nazionale dell'Età Neoclassica in Romagna - Palazzo Milzetti

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi

Ottani Cavina A., Itinerario di Palazzo Milzetti, in L'Arte del Settecento Emiliano - L'età neoclassica (catalogo della mostra), Bologna 1979, pp. 522-539.

Colombi Ferretti A., Palazzo Milzetti: Museo Nazionale dell'età Neoclassica in Romagna di Faenza, Ravenna, Sistema museale Provincia di Ravenna, 2011 (stampa 2012).

Palazzo Milzetti: museo nazionale dell'età neoclassica in Romagna, Ministero per i beni ed attività culturali, soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici, 2008 - 1 DVD

Landi E., Museo Nazionale dell’Età Neoclassica, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 149, n. 14.

Colombi Ferretti A., Lenzini P., Vitali M., Palazzo Milzetti: guida alla visita, Faenza, Edit Faenza, 2000.

Palazzo Milzetti-Bolognesi, in Zannier I. (a cura di), Viaggio nei musei della provincia di Ravenna, Ravenna, Longo, 1995, p. 144.

Colombi Ferretti A., Golfieri E., Ottani Cavina A. (a cura di), Il Museo Nazionale dell'Eta Neoclassica di Palazzo Milzetti in Faenza, Bologna, Edizioni Alfa, 1983.

Iannucci A.M., Palazzo Milzetti, in "Bollettino d'Arte", 1982.
Palazzo Milzetti
Via Tonducci, 15
Faenza (RA)
Tel: 0546 264 93
Palazzo signorile
Storia
Casa-museo/dimora storica
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
Arti applicate
Famiglia Milzetti
Il percorso espositivo si articola attraverso le splendide sale del palazzo, preziosamente decorato ed arredato, che rappresenta la più alta espressione della civiltà neoclassica romagnola, caratterizzata in Faenza da una stagione particolarmente duratura della quale furono protagonisti gli stessi artisti impegnati al cantiere architettonico e decorativo dell'edificio.

Costruito da Giuseppe Pistocchi (1744-1814) nell'ultimo decennio del Settecento sulle case Milzetti danneggiate dal terremoto del 1781, venne completato dall'Antolini che ne ultimò lo scalone monumentale e portò a termine il salone ottagonale al piano nobile, aprendo la grande serliana sul giardino (1800-1801). Gli appartamenti al piano nobile furono decorati da Felice Giani (1758-1823), che affrescò cicli allegorici e mitologici "all'antica" ed episodi di storia romana, condotti a tempera su muro. Databili intorno al 1818, riflettono il fenomeno di lunga durata della cultura neoclassica faentina, rappresentata dalle eleganti decorazioni degli ambienti dell'edificio: il Tempio di Apollo, ovvero il salone ottagonale dedicato al mito del dio del sole ed arredato con mobili disegnati dallo stesso Giani; la sala delle feste, con episodi dell'Eneide, la stanza con le Allegorie della pace e della guerra, l'alcova, la sala del camino con pareti tappezzate con i drappi originari, la stanza nuziale con il Ritorno di Ulisse, il Gabinetto d'amore con l'Allegoria delle stagioni, la straordinaria sala da bagno in stile pompeiano con decorazioni azzurre su fondo nero. Antonio Trentanove e i fratelli Francesco e Giovan Battista Ballanti Graziani eseguirono i bassorilievi in stucco su disegno di Felice Giani. Di particolare interesse il giardino in stile romantico, in parte di proprietà privata.

The exhibition itinerary has been set up in the marvellous rooms of the exquisitely decorated and furnished palazzo, one of the finest examples of neoclassicism in Romagna. In Faenza this period was particularly long-lived, and the artists involved in the construction and decoration of this edifice were among its leading figures.

Built by Giuseppe Pistocchi (1744–1814) in the last decade of the 18th century over the Milzetti residence damaged by the earthquake of 1781, it was completed by Giovanni Antonio Antolini, who finished the monumental staircase and the octagonal room on the piano nobile, creating the large Palladian window overlooking the garden (1800–01). The apartments on the piano nobile were decorated by Felice Giani (1758–1823), who employed the tempera technique to fresco the walls with “ancient-style” allegorical and mythological scenes and episodes from Roman history. Datable around 1818, they reflect Faenza’s enduring neoclassical style, represented by the elegant decorations of the rooms in the building: the Temple of Apollo, i.e. the octagonal room dedicated to the myth of the sun god, with furnishings designed by Giani, the ballroom with episodes from the Aeneid, the room with the Allegories of War and Peace, the alcove, the fireplace room with walls covered with the original fabrics, the wedding chamber with the Return of Ulysses, the Gabinetto d’amore with the Allegory of the Seasons, and the extraordinary Pompeian-style bathroom with light-blue decorations against a black background. Antonio Trentanove and the brothers Francesco and Giovan Battista Ballanti Graziani made the stucco bas-reliefs designed by Giani. The Romantic-style garden, part of which is private property, is charming.

Paesaggi culturali

Paesaggi culturali: Le vite di diversi personaggi storici importanti s’intrecciano attorno a Palazzo Milzetti, i cui travagliati passaggi di proprietà sono conservati nella Biblioteca comunale di Faenza. L’architetto Giuseppe Pistocchi, uno degli artefici della ristrutturazione del palazzo, aveva gareggiato per vincere la commissione del teatro La Fenice di Venezia; arrivato secondo, realizzava il progetto a Faenza adattandolo per il Teatro Masini. L’architetto Giovanni Antolini, rivale del Pistocchi, dopo aver lavorato in tutto il territorio italiano, a fine del ‘700 a Faenza ripristinava lo stato di navigabilità del Canale Naviglio ed erigeva, come monumento al Bonaparte, un Arco Trionfale in seguito distrutto; egli progettava la sistemazione interna del Palazzo Laderchi, il “Nuovo Borgo” e la villa di campagna dei Laderchi e, nello stesso periodo, s’impegnava nella progettazione del nuovo Ospedale di Castel Bolognese.

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