PART - Palazzi dell'Arte Rimini
Piazza Cavour 26
Rimini (RN)
Mahama Ibrahim
1987/
fotografia
alluminio Dibond/ C-print
cm 65 (la) 97,5 (a)
sec. XXI (2014 - 2014)
Edizione 2/3.


Ibrahim Mahama è nato nel 1987 a Tamale, Ghana, dove vive e lavora.
Attraverso l’impiego di materiali di uso comune - come legno, frammenti architettonici e tessuti - Mahama esplora i fenomeni della migrazione, della globalizzazione e della circolazione di persone e merci tra diverse nazioni, gettando luce sulla parte invisibile di questi movimenti. Quello che emerge nelle sue installazioni è l’idea di confine che trova il suo grado di espressione più alta nell’impiego dei sacchi di juta cuciti insieme e drappeggiati su imponenti strutture architettoniche. Simbolo dei mercati del Ghana, i sacchi vengono fabbricati in Asia e arrivano in Africa per trasportare merci alimentari e di altro genere (cacao, fagioli, riso, carbone). Strappati, cuciti e marcati da segni e informazioni, i sacchi sono il simbolo dei conflitti e dei drammi che si consumano da secoli all’ombra dell’economia globale. Nell’opera in mostra, i segni sul braccio femminile vengono fatti a scopo identificativo e di sicurezza, per poter eventualmente rintracciare la provenienza dei migranti, anche in caso di morte. Sono gli stessi segni che si trovano sui sacchi e hanno lo stesso scopo. Così i due materiali, i sacchi e la pelle, raccontano dello sfruttamento del lavoro e del valore delle merci, anche umane. (PART-Guida alla mostra)