loc. Terra del Sole
Castrocaro Terme e Terra del Sole
insediamento
insediamento sparso
ambito culturale romano
età romana
Il territorio di Castrocaro è noto fin dall'antichità per la presenza di sorgenti di acque salsobromoiodiche dalle virtù terapeutiche. I materiali archeologici a carattere votivo scoperti a diverse riprese in questa porzione della valle del Montone sono infatti in diretta relazione con una intensa frequentazione umana nel corso dei secoli dovuta proprio alle proprietà curative delle polle sorgive.


Il nucleo più significativo di testimonianze riferibili ad un contesto di questa natura proviene dalla località Fondo Frassineto, ove alla fine dell’Ottocento un agricoltore recuperò una serie di manufatti, in un primo momento creduti parte di un corredo funerario. In seguito correttamente ricondotto alla sfera cultuale ed interpretato come deposito votivo nei pressi di un’area sacra legata ad acque salutari, attiva dal V sec. a.C., il complesso comprendeva una statuetta bronzea di offerente a braccia aperte e un gruppo di vasetti miniaturistici.

La continuità delle pratiche devozionali nella zona di Castrocaro si mantiene sino alla conquista romana ed è confermata da altri ex voto: un offerente maschile, che l’analisi stilistica colloca nel III-II secolo a.C., rinvenuto circa mezzo secolo fa presso Rio Salso Perugini, e una offerente velata da Torre di Monte Poggiolo datata al III sec. a.C.

La denominazione di Castrocaro come Salsubium compare per la prima volta in fonti non locali del X-XI secolo a proposito della donazione di Pipino al Papa nel 756 e quindi non ha alcun riferimento con la presenza romana in zona.