armi e accessori
Africa Orientale, cultura Somali
canna decorticatura/ intaglio/ levigatura/ rivestimento
pelle animale modellatura/ incisione/ assemblaggio
ferro forgiatura/ assemblaggio
cm 57 (a) 6,5 (d)
1900 ca.
n. 3032
Turcasso in legno di forma cilindrica con finiture e tracolla in pelle animale, con all'interno 6 frecce, a cui è legato un pugnale con fodero in pelle

contenitore per frecce
L'oggetto non è identificato tra quelli indicati al momento della cessione nelle liste di oggetti della raccolta Rivalta, a cui è stato attribuito. Una sola faretra è riscontrata negli inventari originali, ma si è optato per identificare il manufatto con l'altro turcasso schedato (ID=262146). Nelle schede redatte nella seconda metà degli anni Ottanta del Novecento, presumibilmente quando il manufatto è stato riconosciuto come parte del nucleo Rivalta, è stato indicato che le sei frecce hanno la punta avvelenata con lattice di Euforbia Venefica.
Il nucleo offerto dal Colonnello Giulio Rivalta e acquistato dal Comune di Bologna per volontà dell'allora podesta Giovanni Battista Berardi con delibera del 4 gennaio 1932 è composto da materiali provenienti da Eritrea, Somalia e Libia, acquisiti tra il 1896 e il 1919. Gli oggetti di uso comune, le armi e i materiali diversi che sono conservati nei depositi del Museo Civico Medievale sono in realtà una parte della raccolta del Colonnello Rivalta, che cedette per la somma di 3.500 lire anche fotografie, arazzi, e reperti zoologici, di cui non si ha traccia, oltre a manufatti andati dispersi nel corso dei decenni. Nella documentazione archivistica tutt'oggi disponibile alla consultazione è conservata una minuta di Pericle Ducati che, oltre a indicare gli oggetti come possibile nucleo per un futuro museo coloniale, indirizzava al Museo Zoologico i materiali di origine animale.