Museo Civico del Risorgimento
Piazza G. Carducci, 5
Bologna

strumenti e accessori
Africa settentrionale
ferro acciaioso fusione/ stampaggio/ assemblaggio
cm 30,5 (l)
lunghezza lame 18
25 luglio 1912 ante
n. 1753
Forbici costituite da due lame terminanti a punta a una estremità, incrociate e collegate tra loro tramite un perno; sono provviste, all’altra estremità, di larghi occhielli nei quali si possono introdurre tutte le dita di una mano.

tosare manualmente pecore, cavalli, vitelli, cani, ecc.
Secondo quanto riportato nel cartellino inventariale ritrovato insieme al manufatto, incluso nella raccolta libica della Croce Rossa, si tratta di "Forbici trovate il 25 luglio 1912 in una casa presso il Cimitero dell'11° Bersaglieri a Sciara Sciat. Dono del milite Alfredo Mongiorgi". Si trova, tuttavia, anche una scheda inventariale con la descrizione di un paio di forbici corrispondenti come misure la cui descrizione si riporta di seguito per completezza (comunque ritrovate nell'area di Tripoli) : "(32) Forbici (Paio di). Le lame sono lunghe 17 cm e larghe cm 3 circa, con occhielli molto larghi. Lunghezza complessiva cm 30. Fu trovata in una casa abbandonata dell'oasi di Bu Meliana il 29 gennaio 1912. Dono del furiere Luigi Amadio".
Il materiale confluito nella Raccolta libica della Croce Rossa è stato acquisito dal Municipio di Bologna grazie a diversi donatori, quasi tutti soldati reduci dalla guerra italo-turca (1911-1912). Secondo quanto dettagliava in una relazione scritta per l'assessore alla Pubblica Istruzione (1916) il coevo direttore del Museo Civico del Risorgimento, Fulvio Cantoni, il materiale fu ceduto temporaneamente allo scopo di assolvere alle richieste del Comitato bolognese della Croce Rossa Italiana, impegnatosi a partecipare all'esposizione organizzata nel 1914 per celebrare il cinquantenario dell'ente presso Villa Umberto a Roma, e da quell'iniziativa trae il nome la raccolta.
Gli oggetti di cui si compone il nucleo sono stati rinvenuti in anni recenti da Otello Sangiorgi presso i depositi dei musei comunali e durante il presente intervento di catalogazione sono stati in larga parte ricondotti a vecchie schede inventariali, risalenti al 1914, anch'esse ritrovate dallo stesso Sangiorgi in varie ubicazioni nel corso degli anni e verosimilmente redatte all'epoca della mostra del 1914.