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Lapidario
Cesena

Biblioteca Malatestiana

Orari e Tariffe
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Storia dell'edificio
Piazza Maurizio Bufalini
loc. Cesena
Cesena (FC)
Arte
Arte medievale (XI-XV secolo)
Storia medievale
La Malatestiana è l’unico esempio di biblioteca umanistica conventuale – oltre che la prima biblioteca civica italiana – perfettamente conservata nell’edificio, negli arredi e nella dotazione libraria, ragion per cui l’Unesco, nel 2005, l’ha inserita nel Registro della Memoire du Monde.
Varcato il maestoso portale, l’impressione è quella di trovarsi in una “chiesa laica”: la biblioteca ha una pianta basilicale a tre navate, tutte e tre con copertura a volte, a botte quella centrale, a crociera quelle laterali, un poco più larghe e basse. La luce, distribuendosi dalle finestrelle archiacute, si ripartisce nelle navate laterali, mentre la navata centrale è illuminata dal grande rosone posto sul fondo. Da qui un suggestivo fascio di luce cade sulle epigrafi del pavimento, che rinnovano la memoria del donatore: “Mal(atesta) Nov(ellus) Pan(dulphi) fil(ius) Mal(atestae) nep(os) dedit” (“Malatesta Novello figlio di Pandolfo nipote di Malatesta diede”).
L’accuratezza della biblioteca Malatestiana insieme a una pressoché perfetta conservazione determina un ambiente talmente suggestivo da permettere all’odierno (e futuro) visitatore di eliminare virtualmente le incolmabili distanze spazio-temporali che lo separano dall’effettivo momento in cui essa fu creata.

Il percorso museale all’interno della Biblioteca comprende l’ampio e luminoso Corridoio Lapidario che conserva epigrafi del XVII-XVIII sec., vestigia bizantine e romaniche, terrecotte gotiche, elementi lapidei del Trecento e del Quattrocento ed elementi architettonici di varie epoche.
Segue il corridoio delle immagini con le riproduzioni sia del patrimonio librario che dell’evoluzione architettonica dell’edificio, oltre a una raccolta di carte geografiche di grande formato dei sec. XVI-XVIII. A chiusura, la Biblioteca “Piana”, la collezione di papa Pio VII Chiaramonti ricca di circa 5500 volumi a stampa dei secoli XV-XIX, un sessantina di codici e vari manoscritti, che manifestano gli interessi del pontefice per le belle arti, l'antiquaria, la numismatica.



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