Montecreto

La Casa dei Leoni di Pietra - Museo della Comunità di Montecreto

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Tipologia Collezioni
via Roma, 24 (c/o Palazzo municipale)
Montecreto (MO)
Tel: 331 79 92 992
Misto
Archeologia protostorica
Archeologia classica
Archeologia postclassica
Archeologia medievale
Resistenza e II Guerra Mondiale
Storia contemporanea
Il Museo della comunità di Montecreto si compone di tre distinte articolazioni espositive che sviluppano altrettanti focus su temi, personaggi e avvenimenti strettamente legati alla storia del territorio nell’arco temporale di oltre due millenni sino alla contemporaneità. Il primo percorso, intitolato “Le pietre iscritte di Rovinamala” ha il proprio perno nel nucleo di materiali lapidei iscritti e scultorei provenienti da un borgo quattrocentesco abbandonato, sorto probabilmente con materiali di reimpiego risalenti ad epoca preromana. La mostra “Frignano in guerra 1943-1945” ripercorre invece gli anni del secondo conflitto mondiale. Attraverso reperti e fotografie del Centro di addestramento professionale “Leonardi da Vinci” di Montecreto e dei suoi allievi l’ultimo itinerario rende infine omaggio alla memoria di don Antonino Cenacchi benemerito che tanto si adoperò in favore delle giovani generazioni e della comunità locale da lui amministrata.
Reperti di eccellenza del museo sono i quattro leoni in pietra che provengono dalle testate del ponte a tre arcate in località Strettara. Si tratta di quattro sculture a tutto tondo, ritenute di epoca tardo romanica e ascrivibili all’impianto quattrocentesco dell’infrastruttura.



Prima del definitivo dominio romano le fonti descrivono il territorio dell’attuale Frignano insediato da tribù dei Friniates, popolazioni del ceppo ligure stanziate al di qua degli Appennini che all’indomani del conflitto annibalico contesero a Roma per oltre un decennio il controllo delle terre tosco-emiliane. Il crollo dell’egemonia etrusca a nord della catena appenninica aveva infatti consentito alle popolazioni liguri del substrato di prendere il pieno controllo della montagna emiliana. Da uno dei loro insediamenti, non è chiaro se di natura abitativa o di carattere cultuale, si crede provengano le pietre inscritte e alcuni elementi scultorei antropomorfi riutilizzati nell’antico e diruto borgo di Rovinamala presso Magrignana. Altri materiali, per lo più di epoca romana come i resti di un’officina metallurgica, e diverse tipologie di manufatti provenienti dal Castello di Montecastagnaro o da recuperi occasionali documentano la lunga continuità di vita in questo quadrante territoriale.
Sulla scorta di diversi cimeli recuperati grazie alla liberalità dei cittadini, e quindi testimoni di percorsi e vicende individuali, e del diario di guerra di don Ercole Bertolani, nella sezione dedicata alla seconda guerra si rivisitano episodi, circostanze, accadimenti e memorie incentrati sul conflitto così come è stato vissuto da un paese e dal suo territorio a ridosso della Linea Gotica.
Le opere benefiche e sociali promosse da don Antonino Cenacchi, a cominciare dal Centro di addestramento che consentì a molti ragazzi del luogo e di altre parti di Italia di istruirsi e di apprendere un mestiere, sono al centro dell’ultima mostra permanente, che narra delle trasformazioni di Montecreto dal Dopoguerra in avanti grazie anche all’impegno del sacerdote e alla fondazione - da lui propiziata - di strutture sociali, aggregative, produttive in risposta ai nuovi bisogni della comunità.



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