Ragno
1969 denominazione: Ceramiche Ragno S.r.l.
1972 acquisizione dello stabilimento di Castellarano (RE)
1973 acquisizione dello stabilimento di Rubiera (RE)
1974 acquisizione dello stabilimento della cessata Sinter di Castelvetro (MO)
1976 costruzione della nuova sede amministrativa e magazzino centrale, località Bruciata (MO)
1977 morte del fondatore Romeo Giacobazzi
1980 denominazione: Ragno S.p.A.
1984 chiusura dello stabilimento di Castellarano
1985 chiusura degli stabilimenti di Rubiera, Solignano e Castellarano
1985 denominazione: Ceramiche Ragno S.p.A.
1989 cessione di tutti gli stabilimenti Ragno al Gruppo Marazzi
2010 denominazione: Ragno - Marazzi Group S.p.A. a Socio Unico
produzione di ceramica ornamentale
produzione di rivestimenti ceramici
produzione di pezzi speciali ceramici
Cottoforte (faenza smaltata)
Monocottura rossa (grès rosso)
Monocottura chiara (grès chiaro)
Monocottura rossa porosa
Grès porcellanato
Grès porcellanato smaltato
Klinker trafilato
Monocottura chiara porosa
2004
pp. 37-39; 206
Scibona A.
Vincenzo Gibertini. Un pioniere della meccanica, della ceramica, della salute
2012
pp. 29-33
Notario A./ Meduri D.
Piastrelle italiane di ceramica. Elementi di cronologia 1900-2012
2014
pp. 331-333
Sassuolo (MO)
Fondata a Sassuolo (Modena), diventa protagonista della crescita del distretto ceramico italiano, differenziandosi inizialmente nella produzione di rivestimenti per la casa, negli anni ’60 -‘70, nella produzione di piastrelle smaltate da pavimento e da rivestimento destinate a vari segmenti dell’industria delle costruzioni a livello nazionale ed internazionale.
La sede principale era collocata a lato del casello di Modena Nord, sull’Autostrada del Sole, una posizione strategica, qui trovano posto gli uffici amministrativi e tecnici con un ampio reparto dedicato alla ricerca. Prima uno stabilimento poi altri fino ad avere a disposizione un gruppo produttivo conosciuto in tutto il mondo. Venne acquistato un grosso lotto di terra in via Radici in Piano, alle “Due Madonne”, era il podere della famiglia Mesini, a 1000 lire al metro quadro, e lì venne costruito lo stabilimento. I capannoni vennero realizzati dall’impresa Montecchi di Fiorano. La principale materia prima del tempo, l’argilla, veniva da un’area di Fiorano, in via Riola; i mulini alimentati a mano con le carriole così come il forno fusorio. I due imprenditori fruirono del finanziamento ERP, il Piano Europeo per la ricostruzione. Era l’inizio di un’epoca in cui le procedure ceramiche erano ancora da affinare, per cui l’inizio di questa “impresa” fu difficoltosa. Si riscontrarono problematiche di tipo natura tecnica, In particolare, nel forno tubolare previsto per la cottura del biscotto, si accumulavano i prodotti che non procedevano regolarmente nel percorso di produzione. In questo periodo l’azienda decise di utilizzare in affitto la fornace Carani, presso Tressano di Castellarano, per la cottura del supporto da smaltare. Risolto il problema la produzione iniziò a dare le soddisfazioni attese. Vincenzo Gibertini, insieme ai collaboratori lavorò in prima persona nella messa a punto dello stabilimento e nell’organizzazione della rete commerciale. Furono cinque anni intensi nei quali Gibertini fu il punto di riferimento dell’azienda, poi decise di “mettersi in proprio”. Erano tempi nei quali era vietato fermarsi e allora fu acquistato un terreno nella zona detta Quattroponti, in previsione di fondare l’azienda Ceramica la Campanella.
Sul finire degli anni Cinquanta, si sentiva la necessità di sperimentare, di proporre qualcosa di innovativo e una persona che diede una svolta decisiva alla Ragno, fu il tecnico di laboratorio specializzato in ricerca e sviluppo, proveniente dall’azienda S.A.I.M.E., Danilo Pifferi. Decise di raccogliere smalti di scarto per rimescolarli per creare qualcosa di nuovo. Il Presidente Romeo Giacobazzi, approvando questo originale studio, si decise di andare nei canali di scarico per raccogliere gli scarti di smalti, si univano ai vetri rotti di bottiglie al fine di creare la fritta e con l’aggiunta di pigmenti venne a crearsi la produzione di piastrelle per pavimentare il villaggio Olimpico in occasione delle Olimpiadi del 1960. Fu un successo clamoroso: 120 mila metri quadri di superficie ceramica color verde.
Purtroppo nel 1978 Romeo Giacobazzi venne a mancare. Afra Fontana, prese le redini dell’azienda. Avendo affiancato il marito già alcuni anni prima, decise di caricarsi sulle sue spalle la responsabilità del destino della Ragno. Furono gli anni di maggior splendore, il nome Ragno, era diventato sinonimo di qualità in tutto il mondo. Afra Fontana, confidava nel futuro della ceramica, credeva nella ricerca, nell’innovazione, era una donna affermata riconosciuta in tutto il mondo, ha saputo dirigere sapientemente una delle più importanti realtà economiche a livello nazionale.
Nel 1980, le Ceramiche Ragno, si presenta come sponsor nel panorama della Formula 1, una condizione strategica che ha visto i prestigiosi nomi di Ferrari e Maserati. Nel 1982 la Ceramiche Ragno, sponsor del Team Arrows, partecipa al Campionato del Mondo cin i piloti: Marc Surer e Mauro Baldi.
All’epoca si contavano dieci stabilimenti, situati tra il Modenese e il Reggiano, che permisero una notevole diversificazione dei processi tecnologici e della tipologia dei prodotti. Una ristrutturazione effettuata nel corso dei primi anni Ottanta, ha consentito l’acquisizione di nuovi forni a cottura rapida per produrre una vasta gamma di oltre 500 articoli suddivisi in dieci formati diversi classificati in quattro categorie: maiolica, cottoforte, monocottura in pasta rossa e monocottura in pasta bianca.
Fu nel 1989 che Afra Fontana cedette la Ragno al Gruppo Marazzi, diventando un prestigioso marchio, sigillo che conserva una memorabile storia.