Museo Storico "Dante Foschi"
Via Piero Maroncelli, 3 (c/o Palazzo del Mutilato)
Forlì (FC)
produzione italiana
dragona

lana,
canutiglia,
seta,
legno
mm 350 (lu)
lunghezza fiocco 95
secc. XIX/ XX (1860 - 1945)
Dragona costituita da un cordone a doppino in lana gialla, ricoperto da canottiglia dorata con screziature di seta azzurra; essa presenta a due terzi della sua lunghezza un nodo doppio e all'estremità un fiocco in legno rivestito di lana gialla e di canottiglia dorata, terminante con sottili frange anch'esse in canottiglia dorata.

Dragona da Grande Uniforme per ufficiale inferiore. La dragona, ornamento ancora in uso presso le Forze Armate, nasce come complemento della sciabola o spada, che veniva inserito nell’impugnatura dell’arma e poi passato nel polso del militare, in modo da assicurare l’arma al soldato, impedendo così che venisse smarrita in battaglia in caso di caduta. La dragona era in cuoio (marrone scuro o nero) per l’uniforme ordinaria, in canottiglia dorata per la Grande Uniforme. Con il venir meno dell’utilizzo delle armi bianche in guerra, essa perse gradualmente la sua motivazione pratica, conservando però una funzione ornamentale e distintiva di grado: montata sulla sciabola con la Grande Uniforme, la dragona era infatti di color oro screziato d’azzurro, come nel caso in esame, per gli ufficiali inferiori (sottotenente, tenente, capitano), completamente dorata invece per gli ufficiali superiori (maggiore, tenente colonnello e colonnello); questo per tutte le Forze Armate, senza distinzione di arma o corpo.