














Noceto (PR)
Noceto è ricordato la prima volta in un documento dell’836. Nel 1266 è citato il castello in una cronaca parmense e a quell’epoca era dei Pallavicino. Nel 1345 è nei possedimenti dei Sanvitale. All’inizio del Trecento subisce ben tre interventi distruttivi, nel 1402, nel 1403 e nel 1409, ad opera di Bernabò Visconti e di Giacomo Terzi. Ancora dei Sanvitale nel 1416 Filippo Maria Visconti lo prese scambiando coi proprietari il vicino fortilizio di Castelguelfo. Nel 1417 subisce danni da un incendio provocato da Orlando Pallavicino e nel 1448 per un saccheggio per opera di Rolando Rossi. In seguito ne entra in possesso Pier Maria Rossi, il costruttore del celebre castello di Torrechiara, il quale conferisce alla roccaforte di Noceto l’aspetto che vediamo, che richiama lo stile di Torrechiara. Più tardi è riacquistato per la considerevole cifra di 9000 ducati dai Sanvitale che furono signori di Noceto sino al 1805, anno della soppressione dei feudi. Successivamente, in decadenza come residenza, fu adibito ai servizi comunali, ospitò il tribunale, le carceri, la residenza del podestà e della guarnigione.
Noceto si raggiunge (km 2) dal casello di Parma Ovest dell’autostrada A15. Dirigendosi a nord, verso la via Emilia, si è in breve (km 2,5) a Castelguelfo, con il castello, sorto nel XII secolo ma rifatto in seguito, a pianta quadrata e con torri angolari. Proseguendo (km 3,2), si arriva a Fontevivo, dove emerge il complesso di un’abbazia cistercense del XII secolo, assai trasformata, con la chiesa che mostra la facciata quattrocentesca. Poco oltre, scavalcata l’autostrada A1 (km 3), si giunge a Fontanellato (vedi scheda). Verso est si può raggiungere (km 13,5) Parma, città d’arte. Ad ovest (km 14,3) si trova Fidenza, col celebre duomo romanico. Verso sud est ci si può spingere (km 15,5) a Sala Baganza, dove emerge la Rocca Sanvitale, di origine quattrocentesca ma ampiamente rimaneggiata in seguito dai Farnese che ne fecero una residenza estiva; interessanti le sale affrescate fra Cinquecento e Settecento. Non distante (km 2) c’è il parco regionale dei Boschi di Carrega, esteso oltre 1000 ettari, notevole complesso forestale di vegetazione autoctona cui si sommano numerose specie esotiche introdotte.