Fontanellato

Rocca Sanvitale
Fontanellato

Piazza Matteotti 1
Fontanellato (PR)
tel 0521 829055
La rocca, formata nel primo Quattrocento su di un precedente impianto medievale, si eleva dallo specchio delle acque di risorgiva che riempiono i fossati e costituisce il fulcro dell’antico borgo, ed è anche la sede municipale di Fontanellato. Detenuta per secoli dalla famiglia dei Sanvitale, sino all’acquisizione comunale nel 1948, è pervenuta scevra da incisive mutazioni e può considerarsi uno dei fortilizi meglio conservati del territorio regionale.

A struttura quadrangolare, presenta un corpo di fabbrica che reca ai quattro angoli tre torri cilindriche e una quadrata; un’alta torre quadrata si sovrappone all’ingresso, ornata dal quadrante d’orologio seicentesco, mentre altre due torri, pure quadre, stanno agli angoli del lato rivolto a nord ovest del corpo interno. Un ampio loggiato su otto colonne alleggerisce il fronte murario di nord est. Gran parte degli elementi perimetrali sono coronati da merlature ghibelline. All’interno si apre un cortile porticato su due lati e con logge sovrapposte su quello di nord est. Dal cortile si sale all’appartamento nobile e alla Sala d’Armi, decorata da affreschi tardo cinquecenteschi con stemmi e figure mitologiche, con arredi seicenteschi, ritratti e una raccolta di armi sette - ottocentesche. La Sala da Pranzo presenta una ricca collezione di ceramiche; nella Sala del Biliardo, con pavimento e soffitto di fine Quattrocento si notano due nature morte di Felice Boselli (1650-1730) e una Battaglia di Cavalieri di Ilario Spolverini (1657-1734). A seguire, da un lato vi è una sala con cimeli riferiti a Maria Luigia duchessa di Parma (già moglie di Napoleone I), dall’altro la Sala da Ricevimento con arredi settecenteschi, un antico clavicembalo e un pregiato stipo d’arte nordica. La Camera Nuziale è ammobiliata con pezzi seicenteschi e ha il soffitto a lacunari. La Galleria dei Ritratti allinea raffigurazioni degli esponenti della famiglia Sanvitale, opere di pittori fra il Seicento e l’Ottocento. Al piano terreno dal 1999 è disposto uno spazio museale che raccoglie pregevoli pitture distribuite in una decina di ambienti, fra cui emergono il ritratto di Jacopo Antonio III Sanvitale in costume da arcade di Giuseppe Boldrighi (1722-1803), il ritratto di Elisabetta Farnese attribuito al Molinaretto (1660-1745), un’Ultima cena di Bartolomeo Schedoni (1750-1615), la Madonna con Bambino e i santo Michele e Caterina d’Alessandria attribuito a Jean Sons (1547-1614). Da menzionare una sala detta delle “donne equilibriste” per via di un fregio che allinea figure femminili con amorini, sfingi e animali come sospesi su di un filo. L’elemento di maggior pregio consiste nella cosiddetta saletta di Diana e Atteone per l’episodio tratto dalle Metamorfosi di Ovidio che il Parmigianino (Francesco Mazzola, 1503-1540) affrescò nella volta e nelle lunette, quasi come in un padiglione appartato in un giardino, aperto in alto da spazi illusionistici. Dal giardino pensile si raggiunge la camera ottica, situata nella torre angolare rivolta a sud, ove, mediante un ingegnoso sistema di specchi, marchingegno del tardo Ottocento, si vede riflessa la piazza del paese e il movimento che la percorre.

Dove esisteva un’antica fortezza dei Pallavicino, risalente al XII secolo, che fu poi del comune di Piacenza e della famiglia Terzi, venne impiantata dai Sanvitale, feudatari di Sala Baganza, località sulle prime pendici collinari di Parma, che erano giunti a Fontanellato nella seconda metà del Trecento. Nel 1404 Giberto Sanvitale col fratello Gianmartino ebbe il feudo eletto a contea e in seguito ci fu la divisione fra il ramo famigliare di Sala Baganza e quello di Fontanellato. Giberto edificò la rocca nei primi anni del Quattrocento, improntandola coi caratteri della dimora signorile. Infatti i Sanvitale più che guerrieri furono uomini di cultura, letterati ed estimatori della tecnica e della scienza. Alessandro Sanvitale III, vissuto fra Seicento e Settecento fu noto per i suoi studi di meccanica e per aver fatto erigere un teatro in paese. Stefano Sanvitale fondò un gabinetto di storia naturale e fu membro di varie accademie scientifiche. Alberto Sanvitale alla fine dell’Ottocento realizzò la camera ottica proiettando con un sistema di specchi e di prismi immagini di vita reale su di uno schermo. Gli interventi più significativi sulla rocca furono fatti fra il 1516 e il 1530 quando l’edificio assunse caratteri di dimora rinascimentale. Nel Seicento l’architetto ducale Smeraldo Smeraldi risistemò i fossati e nel Settecento vennero apposti balconcini e ringhiere.

Fontanellato è raggiungibile (km 11) dal casello Fidenza Salsomaggiore dell’autostrada A1. Negli spazi porticati che attorniano la rocca, ogni terza domenica del mese, si svolge un rinomato mercatino dell’antiquariato. Da segnalare la parrocchiale di S. Croce di origine quattrocentesca, ma ristrutturata nel Cinquecento. Dirigendosi a sud, s’incontra il santuario della Madonna del Rosario, edificato nel Seicento ma con facciata neobarocca del 1913. Oltre l’autostrada si arriva (km 3) a Fontevivo dove emerge il complesso di un’abbazia cistercense del XII secolo, assai trasformata, con la chiesa che mostra la facciata quattrocentesca. Procedendo a sud (km 3), sulla via Emilia s’incontra il castello di Castelguelfo, sorto nel XII secolo ma rifatto in seguito, a pianta quadrata e con torri angolari. Oltrepassata la via consolare si è in breve (km 2,5) a Noceto (vedi scheda). Verso est, da Fontanellato (km 8) si può raggiungere S. Secondo Parmense, dove si trova la pregevolissima rocca eretta da Pier Maria Rossi nella seconda metà del XV secolo e poi trasformata in dimora signorile nel Cinquecento ed impreziosita da affreschi ispirati dalle favole di Esopo e dall’Asino d’oro di Apuleio, opere di allievi di Raffaello e di Giulio Romano. Verso nord ovest (km 8) si trova Soragna, con la rocca Meli Lupi, costruzione trecentesca ristrutturata in dimora principesca alla fine del Cinquecento. Proseguendo (km 5,7) a Roncole Verdi si può vedere la casa natale di Giuseppe Verdi. Oltre (km 4,8) l’importante centro storico di Busseto. In direzione ovest (km 15) si trova Fidenza, col celebre duomo romanico.


Piazza Matteotti 1
Fontanellato (PR)
tel 0521 829055
La rocca, formata nel primo Quattrocento su di un precedente impianto medievale, si eleva dallo specchio delle acque di risorgiva che riempiono i fossati e costituisce il fulcro dell’antico borgo, ed è anche la sede municipale di Fontanellato. Detenuta per secoli dalla famiglia dei Sanvitale, sino all’acquisizione comunale nel 1948, è pervenuta scevra da incisive mutazioni e può considerarsi uno dei fortilizi meglio conservati del territorio regionale.

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A struttura quadrangolare, presenta un corpo di fabbrica che reca ai quattro angoli tre torri cilindriche e una quadrata; un’alta torre quadrata si sovrappone all’ingresso, ornata dal quadrante d’orologio seicentesco, mentre altre due torri, pure quadre, stanno agli angoli del lato rivolto a nord ovest del corpo interno. Un ampio loggiato su otto colonne alleggerisce il fronte murario di nord est. Gran parte degli elementi perimetrali sono coronati da merlature ghibelline. All’interno si apre un cortile porticato su due lati e con logge sovrapposte su quello di nord est. Dal cortile si sale all’appartamento nobile e alla Sala d’Armi, decorata da affreschi tardo cinquecenteschi con stemmi e figure mitologiche, con arredi seicenteschi, ritratti e una raccolta di armi sette - ottocentesche. La Sala da Pranzo presenta una ricca collezione di ceramiche; nella Sala del Biliardo, con pavimento e soffitto di fine Quattrocento si notano due nature morte di Felice Boselli (1650-1730) e una Battaglia di Cavalieri di Ilario Spolverini (1657-1734). A seguire, da un lato vi è una sala con cimeli riferiti a Maria Luigia duchessa di Parma (già moglie di Napoleone I), dall’altro la Sala da Ricevimento con arredi settecenteschi, un antico clavicembalo e un pregiato stipo d’arte nordica. La Camera Nuziale è ammobiliata con pezzi seicenteschi e ha il soffitto a lacunari. La Galleria dei Ritratti allinea raffigurazioni degli esponenti della famiglia Sanvitale, opere di pittori fra il Seicento e l’Ottocento. Al piano terreno dal 1999 è disposto uno spazio museale che raccoglie pregevoli pitture distribuite in una decina di ambienti, fra cui emergono il ritratto di Jacopo Antonio III Sanvitale in costume da arcade di Giuseppe Boldrighi (1722-1803), il ritratto di Elisabetta Farnese attribuito al Molinaretto (1660-1745), un’Ultima cena di Bartolomeo Schedoni (1750-1615), la Madonna con Bambino e i santo Michele e Caterina d’Alessandria attribuito a Jean Sons (1547-1614). Da menzionare una sala detta delle “donne equilibriste” per via di un fregio che allinea figure femminili con amorini, sfingi e animali come sospesi su di un filo. L’elemento di maggior pregio consiste nella cosiddetta saletta di Diana e Atteone per l’episodio tratto dalle Metamorfosi di Ovidio che il Parmigianino (Francesco Mazzola, 1503-1540) affrescò nella volta e nelle lunette, quasi come in un padiglione appartato in un giardino, aperto in alto da spazi illusionistici. Dal giardino pensile si raggiunge la camera ottica, situata nella torre angolare rivolta a sud, ove, mediante un ingegnoso sistema di specchi, marchingegno del tardo Ottocento, si vede riflessa la piazza del paese e il movimento che la percorre.

Dove esisteva un’antica fortezza dei Pallavicino, risalente al XII secolo, che fu poi del comune di Piacenza e della famiglia Terzi, venne impiantata dai Sanvitale, feudatari di Sala Baganza, località sulle prime pendici collinari di Parma, che erano giunti a Fontanellato nella seconda metà del Trecento. Nel 1404 Giberto Sanvitale col fratello Gianmartino ebbe il feudo eletto a contea e in seguito ci fu la divisione fra il ramo famigliare di Sala Baganza e quello di Fontanellato. Giberto edificò la rocca nei primi anni del Quattrocento, improntandola coi caratteri della dimora signorile. Infatti i Sanvitale più che guerrieri furono uomini di cultura, letterati ed estimatori della tecnica e della scienza. Alessandro Sanvitale III, vissuto fra Seicento e Settecento fu noto per i suoi studi di meccanica e per aver fatto erigere un teatro in paese. Stefano Sanvitale fondò un gabinetto di storia naturale e fu membro di varie accademie scientifiche. Alberto Sanvitale alla fine dell’Ottocento realizzò la camera ottica proiettando con un sistema di specchi e di prismi immagini di vita reale su di uno schermo. Gli interventi più significativi sulla rocca furono fatti fra il 1516 e il 1530 quando l’edificio assunse caratteri di dimora rinascimentale. Nel Seicento l’architetto ducale Smeraldo Smeraldi risistemò i fossati e nel Settecento vennero apposti balconcini e ringhiere.

Fontanellato è raggiungibile (km 11) dal casello Fidenza Salsomaggiore dell’autostrada A1. Negli spazi porticati che attorniano la rocca, ogni terza domenica del mese, si svolge un rinomato mercatino dell’antiquariato. Da segnalare la parrocchiale di S. Croce di origine quattrocentesca, ma ristrutturata nel Cinquecento. Dirigendosi a sud, s’incontra il santuario della Madonna del Rosario, edificato nel Seicento ma con facciata neobarocca del 1913. Oltre l’autostrada si arriva (km 3) a Fontevivo dove emerge il complesso di un’abbazia cistercense del XII secolo, assai trasformata, con la chiesa che mostra la facciata quattrocentesca. Procedendo a sud (km 3), sulla via Emilia s’incontra il castello di Castelguelfo, sorto nel XII secolo ma rifatto in seguito, a pianta quadrata e con torri angolari. Oltrepassata la via consolare si è in breve (km 2,5) a Noceto (vedi scheda). Verso est, da Fontanellato (km 8) si può raggiungere S. Secondo Parmense, dove si trova la pregevolissima rocca eretta da Pier Maria Rossi nella seconda metà del XV secolo e poi trasformata in dimora signorile nel Cinquecento ed impreziosita da affreschi ispirati dalle favole di Esopo e dall’Asino d’oro di Apuleio, opere di allievi di Raffaello e di Giulio Romano. Verso nord ovest (km 8) si trova Soragna, con la rocca Meli Lupi, costruzione trecentesca ristrutturata in dimora principesca alla fine del Cinquecento. Proseguendo (km 5,7) a Roncole Verdi si può vedere la casa natale di Giuseppe Verdi. Oltre (km 4,8) l’importante centro storico di Busseto. In direzione ovest (km 15) si trova Fidenza, col celebre duomo romanico.


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