Castrocaro Terme e Terra del Sole

Rocca di Castrocaro
Castrocaro Terme e Terra del Sole

Castrocaro, veduta aerea del castello. Foto di Nazario Spadoni. Fototeca IBC, 1993
via fortezza 1
Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC)
tel 0543769541, 3394991560


La rocca-fortezza di Castrocaro, a pianta all’incirca triangolare, si eleva a oltre sessanta metri sul piano della sottostante valle del Montone, dominando l’antico borgo che sotto di essa aderisce al rilievo collinare. Il complesso fortificato è disposto su tre piani sovrapposti, che dal quadrilatero irregolare della cittadella si stringe nel corpo della rocca e culmina nel blocco più elevato, che termina in un torrione pentagonale rivolto a nord ovest. Il lato sud della fortezza è marcato dalle due imponenti muraglie in cotto dei cinquecenteschi Arsenali medicei.

Il perimetro murato più basso al quale si accede dal paese mostra l’ingresso a nord difeso da un torrione circolare, e dalla parte opposta, a sud, si alza sul vertice delle mura la torre civica circolare, detta Campanone, con la mostra dell’orologio rivolta all’abitato e sormontato da una struttura a tamburo. All’interno di questo primo perimetro chiuso si erge la costruzione circolare del battistero, detto di S. Giovanni alla Murata, risalente al XV secolo, ma di origine più antica, che conserva all’interno un sarcofago bizantino del VII-VIII adattato a fonte battesimale per immersione. L’accesso alla rocca interna è difeso da vallo e da una torre circolare posta sul perimetro settentrionale della Fortezza, al cui interno una scala elicoidale conduce alla sala dei tormenti ed alle sottostanti segrete. Dall’ingresso, mediante un camminamento protetto, si raggiunge una corte interna nel cui lato meridionale si erge la “domus”, abitata prima dai conti di Castrocaro, poi dai castellani fiorentini. Nel palazzo, oggetto di recenti e notevoli restauri, la ProLoco ha allestito il Museo storico-archeologico del castello e della città (MuSA), ove sono esposte armi, maioliche, dipinti, arredi e suppellettili antiche. Nello stesso palazzo la PL ha allestito l’Enoteca dei vini pregiati locali. Dal palazzo si accede ai possenti Arsenali medicei, costituiti da tre imponenti ambienti di notevoli altezza (oltre 10 m), altrettante gallerie sottostanti, corridoi di collegamento e un’ampia terrazza panoramica rivolta verso l’Appennino. La ciclopica costruzione fu eretta alla metà del Cinquecento per volere di Cosimo I de Medici su progetto di GiavanBattista Bellucci, primo Architetto militare del granduca.
Nella corte interna della Rocca si erge l’oratorio di S. Barbara con campaniletto a vela, di origine antica rimaneggiato nel XVIII secolo. Un vallo chiuso da alte muraglie separa il corpo terminale (Girone) protetto a settentrionale da un torrione ovoidale e a ponente dal possente mastio a pianta pentagonale.

Castrum Castrocari è citato sin dal X secolo, ma non si conosce l’epoca di costruzione del fortilizio. In origine della Chiesa ravennate, passò ai Berengari dai quali pervenne, nel 1179, a Lamberto di Castrocaro, e in seguito fu conteso fra forlivesi, Santa Sede, famiglia Ordelaffi di Forlì. La Santa Sede, che aveva acquisito definitivamente la fortezza nel 1282, la vendette al Comune di Firenze nel 1395, che per la resistenza locale riuscì ad averlo solo nel 1403. Poi rimase sempre in mano fiorentina nonostante gli attacchi di Filippo Maria visconti nel 1424 e di Bartolomeo Colleoni nel 1467. Nel 1499 divenne sede del commissario generale in Romagna della repubblica fiorentina. In questo periodo (1494) fu costruita la torre circolare detta del Campanone. Vi eseguì interventi il granduca Cosimo I nel 1544 e nel 1643 Ferdinando II. Perse ogni ruolo militare con Cosimo III, che nel 1667 ne ordinò il disarmo, stante la vicina presenza della allora moderna fortezza di Terra del Sole. Dopo un lungo periodo di abbandono, conseguente alla vendita a privati nel 1782 e all’utilizzo come cava di pietre, venne acquistata nel 1923 dal Comune di Castrocaro. Nel 1982 furono intrapresi importanti lavori di restauro che si terminarono l’anno 2000.

Castrocaro si raggiunge dal casello di Forlì (km 21,7) dell’autostrada A1. A Castrocaro, oltre al borgo medievale, in gran parte ancora racchiuso dalle antiche mura perimetrali, sono interessanti il rinascimentale Palazzo Pretorio vecchio, o dei Capitani di Giustizia, il Palazzo del Bargello, la romanica chiesa di S. Nicolò, ove affreschi di scuola giottesca, e la parrocchiale dei santi Nicolò e Francesco, che fra le varie opere presenta una pala di Marco Palmezzano (1500). Nel complesso termale, situato nella parte moderna del paese, è ubicato il Padiglione delle Feste, pregevole edificio art-decò. La cittadina è pressoché unita (km 1,800) alla fortezza medicea di Terra del Sole, fondata nel 1564 da Cosimo I de’ Medici, ancora racchiusa in un’imponente cinta bastionata. Notevoli il quadrilatero Palazzo Pretorio nuovo e frontale ad esso la seicentesca chiesa di S. Reparata. Nel Palazzo si trova il Museo dell’Uomo e dell’Ambiente, di carattere soprattutto etnografico, con oggetti d’uso quotidiano e degli antichi mestieri. Interessanti le carceri, con graffiti del detenuti. Da Terra del Sole si raggiunge (km 8) Forlì, città d’arte. Risalendo le colline ad occidente del Montone si arriva a monte Poggiolo, ove i resti di una piccola rocca in posizione d’avvistamento di antica origine ricostruita nel 1471 dall’architetto fiorentino Giuliano da Maiano. Risalendo la valle del Montone si raggiunge Dovadola (km 7), ove si erge la rocca dei conti Guidi, dal robusto mastio quadrato.


Bibliografia

Caruso Elio / Caruso Elisabetta
Castrocaro nel Rinascimento. Il capoluogo della Romagna toscana tra Quattrocento e Cinquecento
Cesena
2007


Caruso Elio / Caruso Elisabetta
Castrocaro, il patrimonio ambientale storico e architettonico di Castrocaro, Terra del Sole e Pieve Salutare
Cesena
2009


Caruso Elio



Zaccaria A.
La Romagna fiorentina e i suoi capitani e commissari generali
Terra del sole
2014

via fortezza 1
Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC)
tel 0543769541, 3394991560

La rocca-fortezza di Castrocaro, a pianta all’incirca triangolare, si eleva a oltre sessanta metri sul piano della sottostante valle del Montone, dominando l’antico borgo che sotto di essa aderisce al rilievo collinare. Il complesso fortificato è disposto su tre piani sovrapposti, che dal quadrilatero irregolare della cittadella si stringe nel corpo della rocca e culmina nel blocco più elevato, che termina in un torrione pentagonale rivolto a nord ovest. Il lato sud della fortezza è marcato dalle due imponenti muraglie in cotto dei cinquecenteschi Arsenali medicei.

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Il perimetro murato più basso al quale si accede dal paese mostra l’ingresso a nord difeso da un torrione circolare, e dalla parte opposta, a sud, si alza sul vertice delle mura la torre civica circolare, detta Campanone, con la mostra dell’orologio rivolta all’abitato e sormontato da una struttura a tamburo. All’interno di questo primo perimetro chiuso si erge la costruzione circolare del battistero, detto di S. Giovanni alla Murata, risalente al XV secolo, ma di origine più antica, che conserva all’interno un sarcofago bizantino del VII-VIII adattato a fonte battesimale per immersione. L’accesso alla rocca interna è difeso da vallo e da una torre circolare posta sul perimetro settentrionale della Fortezza, al cui interno una scala elicoidale conduce alla sala dei tormenti ed alle sottostanti segrete. Dall’ingresso, mediante un camminamento protetto, si raggiunge una corte interna nel cui lato meridionale si erge la “domus”, abitata prima dai conti di Castrocaro, poi dai castellani fiorentini. Nel palazzo, oggetto di recenti e notevoli restauri, la ProLoco ha allestito il Museo storico-archeologico del castello e della città (MuSA), ove sono esposte armi, maioliche, dipinti, arredi e suppellettili antiche. Nello stesso palazzo la PL ha allestito l’Enoteca dei vini pregiati locali. Dal palazzo si accede ai possenti Arsenali medicei, costituiti da tre imponenti ambienti di notevoli altezza (oltre 10 m), altrettante gallerie sottostanti, corridoi di collegamento e un’ampia terrazza panoramica rivolta verso l’Appennino. La ciclopica costruzione fu eretta alla metà del Cinquecento per volere di Cosimo I de Medici su progetto di GiavanBattista Bellucci, primo Architetto militare del granduca.
Nella corte interna della Rocca si erge l’oratorio di S. Barbara con campaniletto a vela, di origine antica rimaneggiato nel XVIII secolo. Un vallo chiuso da alte muraglie separa il corpo terminale (Girone) protetto a settentrionale da un torrione ovoidale e a ponente dal possente mastio a pianta pentagonale.

Castrum Castrocari è citato sin dal X secolo, ma non si conosce l’epoca di costruzione del fortilizio. In origine della Chiesa ravennate, passò ai Berengari dai quali pervenne, nel 1179, a Lamberto di Castrocaro, e in seguito fu conteso fra forlivesi, Santa Sede, famiglia Ordelaffi di Forlì. La Santa Sede, che aveva acquisito definitivamente la fortezza nel 1282, la vendette al Comune di Firenze nel 1395, che per la resistenza locale riuscì ad averlo solo nel 1403. Poi rimase sempre in mano fiorentina nonostante gli attacchi di Filippo Maria visconti nel 1424 e di Bartolomeo Colleoni nel 1467. Nel 1499 divenne sede del commissario generale in Romagna della repubblica fiorentina. In questo periodo (1494) fu costruita la torre circolare detta del Campanone. Vi eseguì interventi il granduca Cosimo I nel 1544 e nel 1643 Ferdinando II. Perse ogni ruolo militare con Cosimo III, che nel 1667 ne ordinò il disarmo, stante la vicina presenza della allora moderna fortezza di Terra del Sole. Dopo un lungo periodo di abbandono, conseguente alla vendita a privati nel 1782 e all’utilizzo come cava di pietre, venne acquistata nel 1923 dal Comune di Castrocaro. Nel 1982 furono intrapresi importanti lavori di restauro che si terminarono l’anno 2000.

Castrocaro si raggiunge dal casello di Forlì (km 21,7) dell’autostrada A1. A Castrocaro, oltre al borgo medievale, in gran parte ancora racchiuso dalle antiche mura perimetrali, sono interessanti il rinascimentale Palazzo Pretorio vecchio, o dei Capitani di Giustizia, il Palazzo del Bargello, la romanica chiesa di S. Nicolò, ove affreschi di scuola giottesca, e la parrocchiale dei santi Nicolò e Francesco, che fra le varie opere presenta una pala di Marco Palmezzano (1500). Nel complesso termale, situato nella parte moderna del paese, è ubicato il Padiglione delle Feste, pregevole edificio art-decò. La cittadina è pressoché unita (km 1,800) alla fortezza medicea di Terra del Sole, fondata nel 1564 da Cosimo I de’ Medici, ancora racchiusa in un’imponente cinta bastionata. Notevoli il quadrilatero Palazzo Pretorio nuovo e frontale ad esso la seicentesca chiesa di S. Reparata. Nel Palazzo si trova il Museo dell’Uomo e dell’Ambiente, di carattere soprattutto etnografico, con oggetti d’uso quotidiano e degli antichi mestieri. Interessanti le carceri, con graffiti del detenuti. Da Terra del Sole si raggiunge (km 8) Forlì, città d’arte. Risalendo le colline ad occidente del Montone si arriva a monte Poggiolo, ove i resti di una piccola rocca in posizione d’avvistamento di antica origine ricostruita nel 1471 dall’architetto fiorentino Giuliano da Maiano. Risalendo la valle del Montone si raggiunge Dovadola (km 7), ove si erge la rocca dei conti Guidi, dal robusto mastio quadrato.


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